IMMIGRATO MUORE A SAN VITTORE PER INALAZIONE GAS. AVEVA PARTECIPATO ALLE RIVOLTE NEL CIE
MILANO, 16 GEN - Un detenuto nordafricano è morto la notte scorsa nel carcere milanese di San Vittore a causa, a quanto si è appreso, dell'inalazione del gas di una bomboletta da campeggio con cui si cucina nelle celle. Mohammed El Abbouby aveva partecipato alla rivolta che si era verificata al Cie (Centro identificazione ed espulsione) di via Corelli a Milano con altre 12 persone poi arrestate e condannate. Il Comitato antirazzista di Milano, con i suoi avvocati, parla apertamente di suicidio, mentre, in ambienti dell'Amministrazione penitenziaria si ipotizza anche che l'immigrato, come accaduto in altri casi in passato, abbia inalato il gas per perdere temporaneamente conoscenza e che ciò gli sia stato letale. Gli mancava, infatti, da scontare solo un mese. L'uomo è stato trovato vivo, ma non sono serviti i tentativi di salvarlo ed è morto in ospedale. Il Comitato considera El Abbouby «l'ennesima vittima del razzismo di uno stato che semina morte in ogni dove, in nome della democrazia imperialista che rappresenta». «Speriamo almeno - è scritto in un comunicato - che la sua morte possa servire a riscaldare i cuori e gli animi di coloro che, forse divorati dall'assuefazione, ritengono ancora che la lotta contro i Cie assuma un senso poco più che simbolico, o che sia una battaglia specifica, proprietà politica di una qualche parrocchia in cerca di gloria o rappresentanza». Il Comitato ricorda inoltre che il 19 gennaio, in Tribunale a Milano, si terrà l'udienza per quattro immigrati protagonisti di un'altra rivolta in via Corelli. «Facciamo in modo - conclude il Comitato - che il nostro compagno non sia morto invano e che sia davvero una giornata di lotta. Dedichiamo quella giornata a Mohamed El Abbouby».
SAVE THE CHILDREN;ITALIA RINUNCI RESPINGIMENTI IN ITALIA NEL 2009 GIUNTI 6.587 MINORI SOLI
ROMA, 17 GEN - Servono modifiche normative in tema di immigrazione per assicurare in Italia protezione, accoglienza e cittadinanza piena ai minori migranti: 862.453 i residenti e 6587 giunti soli nel corso del 2009; a partire dalla rinunzia ai respingimenti verso la Libia. Lo dichiara Save the children in occasione della 96esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dedicata quest'anno a «il minore Migrante e Rifugiato, una speranza per il futuro». Save the Children sottolinea come siano ancora molti i provvedimenti che l'Italia deve adottare e le azioni da intraprendere per garantire un'adeguata accoglienza e protezione ai minori stranieri, siano essi già presenti sul territorio italiano oppure in arrivo, e per riconoscere la cittadinanza italiana ai minori cosiddetti di seconda generazione, nati o cresciuti nel nostro paese. L'organizzazione internazionale, che martedì alle 14.00 sarà ascoltata dal Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, punta il dito contro i rinvii verso la Libia effettuati dall'Italia, il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, le nuove norme del «pacchetto sicurezza», la normativa in materia di cittadinanza. Secondo Save the Children va impedito il rinvio verso la Libia dei migranti rintracciati in acque internazionali. «Tali operazioni, iniziate a maggio 2009 - spiega l'organizzazione - si svolgono senza procedere ad alcun tipo di valutazione sullo status delle persone che si trovano a bordo delle imbarcazioni che tentano di raggiungere le coste italiane. Di conseguenza c'è la possibilità che vengano rinviati in Libia anche bambini e adolescenti, come di fatto nei mesi scorsi è accaduto». «Questa politica costituisce una grave violazione dei diritti umani fondamentali dei migranti, e dei minori in particolare, in contrasto con quanto previsto dalla normativa nazionale, comunitaria ed internazionale in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, divieto di refoulement, tutela delle categorie vulnerabili e obbligo di identificazione». (ANSA)
1 MARZO, NO AL RAZZISMO MA SENZA SCIOPERO/ANSA SU FACEBOOK GIÀ 40 MILA ADESIONI ALLA GIORNATA DI PROTESTA
MILANO, 17 GEN - Lo sciopero vero e proprio probabilmente non ci sarà ma il primo marzo in diverse città italiane gli immigrati scenderanno in piazza per rendere visibile il loro peso nella vita economica e sociale del Paese. Lo stesso succederà in Francia, in Spagna e probabilmente anche in Grecia, sull'onda di una mobilitazione veicolata da Internet, «per dire no - come si legge nel manifesto dell'iniziativa presentato oggi dagli organizzatori - alle politiche locali e nazionali di rifiuto ed esclusione» e al «razzismo istituzionale». L'idea è nata proprio in Francia, dove il prossimo primo marzo dalle 12 alle 14 gli immigrati insceneranno dei sit in davanti ai municipi, per «protestare contro le politiche sull' immigrazione promosse dal governo» spiega la responsabile del movimento francese Nadia Lamarkbi, oggi a Milano per la presentazione dell'analoga iniziativa italiana 'Primo Marzo 2010, 24 ore senza di noì. «Su Facebook il gruppo ha raccolto in un mese 40mila adesioni, e in diverse città di tutta Italia si stanno moltiplicando comitati locali, per ora siamo a quota 17» spiega la presidente del comitato organizzatore Stefania Ragusa. «Il nostro obiettivo - continua la Ragusa - è far vedere che non ci sono noi e loro, che le nostre vite sono già mescolate». Sciopero bianco, astensione dai consumi, adesione simbolica indossando il fiocco giallo, scelto come colore dell'iniziativa: sono alcune delle forme di protesta prese in considerazione, nella consapevolezza della difficoltà di proclamare un vero e proprio sciopero, come era nei propositi iniziali del movimento. «Noi riteniamo che oggi in Italia si debba sostenere questa giornata di sensibilizzazione ma non proclameremo lo sciopero» ha affermato Giovanni Minali, membro della segreteria della Cgil Lombardia, che insieme alla Cisl darà il sostegno alle iniziative che il movimento metterà in atto sul territorio. «A Milano ad esempio l'intenzione è far vedere dove e come lavorano gli immigrati, spesso senza alcuna tutela, dall' ortomercato ai cantieri dell'hinterland» anticipa Minali. Ma il fermento nelle comunità straniere è notevole: «Per quanto mi riguarda quel giorno abbasserò la saracinesca del mio negozio e non manderò i miei figli a scuola, e inviterò amici e parenti a fare altrettanto» assicura Najat Tantaoui, 30enne nordafricana, titolare di un internet point a Cinsello Balsamo, che dice convinta che «per mettere fine alle discriminazioni, gli immigrati devono impegnarsi in prima prima persona». (ANSA)
TRATTA BRACCIANTI, ALTRI 5 ARRESTI
PESCARA, 16 GEN - Nell'ambito dell'operazione «Lavoro pulito», i carabinieri di Penne hanno rintracciato e arrestato altri cinque indagati coinvolti nel favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina, per la quale il 14 dicembre scorso erano state arrestate 66 persone in varie località italiane. Gli arrestati sono Sami Akkari, 36 anni, e Riadh Akare (39), entrambi tunisini domiciliati a Cantù (Como), Jlassi Tarek (31), di Saltara (Pesaro-Urbino), Nader Ben Ahmed Zhioua (35), di Viadana (Mantova), e Abdelali Hzoum (40), di Camerano (Ancona). L'operazione - coordinata dalla procura della Repubblica di Pescara - ha permesso di scoprire un sodalizio criminale con ramificazioni in 23 province italiane ed in Paesi esteri dedito al reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento di extracomunitari costretti a lavorare in condizioni disumane. All'operazione odierna hanno partecipato i carabinieri delle Compagnie di Osimo, Cantù e Fano. (ANSA)
VIMINALE, NELLA SETTIMANA RIMPATRIATI 31 CLANDESTINI
Roma, 16 gen. - Nel corso di questa settimana sono stati rimpatriati, con diversi voli charter, 31 extracomunitari clandestini soprattutto marocchini, tunisini e algerini, rintracciati sul territorio nazionale. Lo rende noto in Viminale in un comunicato. (Sin/Zn/Adnkronos)
15/ENNE AFGHANO IN UNA VALIGIA IN PORTO BARI. GRECO ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO IMMIGRAZIONE
BARI, 16 GEN - BARI, 16 GEN - Ha nascosto due ragazzi di 15 e 17 anni, di origine afghana, nella sua auto, il più piccolo addirittura in una valigia, per farli entrare clandestinamente in Italia ma è stato arrestato nel porto di Bari dalla polizia di frontiera. Si tratta di Alexandros Lepesiotis, un cittadino greco di 42 anni, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'uomo, alla guida di una Peugeot 207, era appena sbarcato dalla motonave 'Sea Tradè. Quando gli agenti hanno perquisito al sua auto, hanno trovato il più piccolo dei clandestini in una valigia sistemata nel bagagliaio e l'altro sotto le fodere di rivestimento del sedile posteriore sulle quali erano state successivamente sistemate delle coperte. I due ragazzi, di origini afghane, sono stati soccorsi e sono in buono stato di salute nonostante abbiano trascorso in auto tutto il tempo della traversata in mare. Per raggiungere l'Italia, uno dei due minorenni ha raccontato agli investigatori di aver pagato la somma di 2.600 euro a un connazionale in Grecia, mentre l'altro ha detto di aver lavorato come domestico per tre mesi al servizio di uno sconosciuto di origini afghane il quale, come compenso, gli ha organizzato il viaggio in Italia. I ragazzi, senza documenti, sono stati affidati al personale che collabora con l'assessorato al Welfare del Comune di Bari. Entrambi sono stati trasferiti in una comunità di Noicattaro. (ANSA)
MISSIONE 'CHRONOS' DA APRILE NEL MEDITERRANEO
LA VALLETTA(MALTA)16 GEN - I pattugliamenti della Unione europea, intesi a contrastare l'influsso dell' immigrazione clandestina nel mediterraneo, ricominceranno il prossimo aprile con un mandato di proseguire fino ad ottobre. DenominatòChronos', invece di Nautilus come era stato definito nei scorsi quattro anni dall'agenzia Frontex, i pattugliamenti nel canale di Sicilia avranno bisogno di risorse marittime ed aeree dei Paesi membri. Secondo il Capo della Frontex Ilka Laitinen che ha comunicato con il governo de La Valletta, l'Ue stanzierà più soldi e risorse, ma dipenderà dalla disponibilità di tutti gli stati membri della Ue a contribuire alla missione Chronos. Nonostante gli sforzi della Commissione Ue e Frontex durante il 2009, e stata scarsa la partecipazione dei membri Ue alla missione Nautilus. Solo la Germania ha risposto con maggior impegno alla missione con due elicotteri, ed il Lussemburgo che ha inviato un aereo di ricognizione. Secondo Laitenen, quest' anno la Frontex avra il compito di assistere tutti i paesi per il rimpatrio degli immigrati irregolari, mentre ha avvisato il governo maltese che l'Ue sarà molto impegnato con Tripoli per fare chiudere una volta per tutte le rotte del traffico degli immigrati.(ANSA)
PERMESSI SOGGIORNO MIGRARE:«RICOVERATA PORTAVOCE IN SCIOPERO FAME»
Roma, 16 gen - L'Associazione Migrare rende noto che «questa mattina, alle 13, la propria Segretaria e Portavoce Shukri Said è stata ricoverata presso la clinica Madonna della Fiducia di Roma su prescrizione del professor Antonio Ingratta e del dottor Biagio Di Girolamo per gli effetti dello sciopero della fame al quale ha aderito per ottenere il rispetto dei termini di legge nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno agli immigrati e per l'estensione della sanatoria di colf e badanti agli altri lavoratori presenti sul territorio nazionale al momento del varo del reato di clandestinità: una battaglia per la legalità avviata dal 13 dicembre da Gaoussou Ouattarà, membro della Giunta dei Radicali italiani con altri trecento immigrati ed dal quale Shukri Said ha preso il testimone lo scorso primo gennaio senza ancora alcuna risposta da parte del Ministro Maroni»
4-5 MILA EURO PER PERMESSO COME FALSO BADANTE SCOPERTA ORGANIZZAZZIONE A NAPOLI; 33 PERSONE DENUNCIATE
NAPOLI, 16 GEN - Scoperta e smantellata a Napoli un'organizzazione che, in cambio di denaro, favoriva il rilascio di permessi di soggiorno a clandestini che dichiaravano falsamente di essere domestici o badanti di un portatore di handicap. Le persone denunciate sono 33, 23 extracomunitari e 10 italiani. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a favorire l'immigrazione clandestina, truffa aggravata e continuata, falsità e sostituzione di persona. L'operazione è stata condotta dagli agenti del commissariato di San Giovanni-Barra di Napoli. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, a capo dell'organizzazione c'era una donna incensurata di 52 anni. Il prezzo che un extracomunitario pagava era di 4-5 mila euro. I cittadini stranieri, per lo più provenienti dal Bangladesh, risultavano assunti da falsi datori di lavoro, facenti parte di nuclei familiari dove era presente un portatore di handicap. Secondo la questura di Napoli, il numero delle persone coinvolte nell'organizzazione, è destinato a crescere, in quanto l'indagine è estesa anche nel Lazio. La truffa scoperta dalla polizia, stava rimpiazzando il sistema utilizzato molto spesso in passato, ossia dei 'matrimoni strumentalì tra stranieri e cittadini italiane, finalizzati ad acquisire la cittadinanza. (ANSA)
NUOVO INTERVENTO ALL'ORECCHIO PER AGENTE MORSO DA IMMIGRATO DURANTE RIMPATRIO
MODENA, 16 GEN - Dovrà subire un nuovo intervento chirurgico perdendo parte dell'orecchio Fedriano Forlani, l'ispettore di polizia aggredito a morsi l'8 gennaio a Lagos (Nigeria) da un immigrato che gli aveva staccato il lobo e che era stato rimpatriato sotto scorta insieme a un gruppo di extracomunitari. Lo ha reso noto l'avvocato e consigliere regionale Enrico Aimi (An-Pdl), precisando di aver parlato con Forlani a Modena, dove l'ispettore presta servizio in Questura. Il poliziotto si era fatto subito medicare nello scalo nigeriano, ma senza farsi operare e, conservando sotto ghiaccio il lobo staccato, era rientrato in Italia: era stato soccorso d'urgenza dai medici di turno nella piccola sala operatoria dell'aeroporto romano di Fiumicino, che gliel'avevano reinnestato con un intervento chirurgico durato oltre un'ora. Ora però, afferma Aimi, l'ispettore Forlani «perderà una parte dell'orecchio. Vano è risultato infatti il tentativo dei medici di operarlo a Roma: dovrà essere nuovamente sottoposto a intervento chirurgico di ricostruzione del lobo a causa del rigetto». «Ho parlato con Forlani - ha aggiunto - e nonostante tutto l'ho trovato molto sereno, anche se la notizia appena ricevuta dai sanitari non è di quelle che vorresti mai sentirti comunicare». (ANSA)
GIUNTA CAMPANIA, 18.5MLN PER CONTRASTO DEGRADO CASTELVOLTURNO E EBOLI
NAPOLI, 15 GEN - La giunta regionale della Campania - su proposta del presidente Antonio Bassolino e degli assessori alle Politiche sociali Lilly De Felice, al Lavoro Corrado Gabriele, alle Attività produttive Riccardo Marone e all'Agricoltura Gianfranco Nappi - ha deliberato un pacchetto di misure di contrasto alle condizioni di degrado socio-economico dei migranti presenti in Campania. L'obbiettivo è potenziare i servizi sociali, il trasporto locale, e le opportunità di lavoro presenti sul territorio e, in particolare, nelle aree di Castelvolturno e di Eboli. L'importo totale stanziato per finanziare gli interventi di welfare e sviluppo è di 18,5 milioni di euro, che potranno via via essere incrementati attraverso risorse a valere sul FAS.(ANSA)
CORTE EUROPEA: IL 19 SENTENZA SU RESPINGIMENTI 2005 IN LIBIA
ROMA, 11 GEN - Il 19 gennaio è prevista una «sentenza decisiva» della Corte Europea dei diritti umani sui respingimenti di migranti in Libia. Lo dice Anton Giulio Lana, consigliere dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo e coordinatore del pool di giuristi che ha curato i ricorsi alla Corte di Strasburgo per i respingimenti di 87 migranti provenienti da vari paesi, avvenuti nel corso del 2005. «Già nel maggio di quell'anno - ricorda Lana - con una misura cautelare provvisoria, la Corte aveva bloccato l'espatrio in Libia di altri 11 migranti rinchiusi nel centro di Lampedusa, riscontrando la seria possibilità che in quello Stato non venissero rispettati gli standard minimi in materia di diritti umani. Per ora possiamo solo ipotizzare che la sentenza definitiva possa esprimere un analogo orientamento negativo». Secondo Lana, «in ogni caso si tratterà di un pronunciamento molto importante anche per quanto concerne i più recenti respingimenti avvenuti a partire dal maggio del 2009 e contro i quali abbiamo presentato analogo ricorso a Strasburgo.» Il consigliere dell' Unione Forense sottolinea che è la prima volta che la Corte si pronuncia formalmente in materia di espatri verso un paese terzo rispetto a quelli di origine dei migranti: «La posizione della Corte avrà comunque riflessi sulle politiche dei governi nazionali, non solo in Italia ma anche negli altri paesi dove sono stati messi in atto respingimenti collettivi, come per esempio la Spagna e la Grecia». (ANSA)
CROTONE, POLIZIA ARRESTA 9 DA ROSARNO
Crotone, 12 gen. - (Adnkronos) - La Polizia ha arrestato nove immigrati trasferiti da Rosarno al Centro di prima accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, in seguito ai controlli sulla loro posizione in Italia. Nei loro confronti era già stato emesso un decreto di espulsione ma si trovavano ancora sul territorio nazionale. Tre sono stati arrestati l'altro ieri e sei nella giornata di ieri. Si tratta di un marocchino, quattro ghanesi, tre mauritani e un liberiano. Il Tribunale di Crotone ha convalidato l'arresto questa mattina e disposto l'espulsione. (Ink/Col/Adnkronos)
ROSARNO:SOLO 4 IMMIGRATI ANCORA A CROTONE,400 CERCANO LAVORO
ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE), 12 GEN - Dei 420 immigrati trasferiti da Rosarno al Centro d'accoglienza - Cara, crotonese, solo 4 sono richiedenti asilo politico e quindi rimasti all'interno della struttura. Tutti gli altri, in possesso di regolare permesso di soggiorno, sono partiti alla ricerca di lavoro e amici nelle principali città italiane. Solo in 20 saranno trasferiti in giornata nei Cie di Lamezia e Bari. Sono attualmente 682 gli ospiti presenti nel Centro di S.Anna, in prevalenza di nazionalità irachena, afgana e turca.(ANSA).
MARONI, ROSARNO SIA DI LEZIONE ORA SI FERMI LAVORO NERO
Roma, 11 gen. - (Adnkronos) - «Pensare di avere risolto quella suiruazione con il manganello significa non aver capito la lezione di Rosarno». Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato dal 'Messaggerò, spiega quale sia la lezione da trarre da quanto accaduto nella cittadina calabrese. «Ci sono due modi per affrontare questo tipo di emergenze - dice - Il primo è intervenire con la polizia per ristabilire la calma. Ma il problema si risolve solo temporaneamente». C'è poi un modo «più costruttivo», chiarisce il ministro, «un intervento complessivo che da una parte garantisca che i irregolari devono essere espulsi e dall'altra stabilisca che coloro che hanno titolo per restare , cioè gli immifrati regolari e i richiedenti asilo , abbiano condizioni degne di un essere umano». La questione fondamentale diventa la lotta al lavoro nero. Alcuni imprenditori agricoli della zona, infatti, riferisce Maroni, dicono che «costa troppo mettere in regola gli immigrati» e dunque «la morale in quella zona è che siccome costa troppo assumono in nero. Non si può più tollerare questo» ribadisce il ministro. Lo strumento per combattere il fenomeno «esiste e si chiama 'voucher ', cioè 'buono lavorò, ideato per il pagamento del lavoro occasionale introdotto dalla Legge Biagi: ha un costo minimo che sopportano i datori di lavoro per mettere in regola queste persone». L'utilizzo del voucher, precisa il ministro «è già richiesto dalla legge» e annuncia «martedì al Senato lancerò un appello a tutte le componenti delle istituzioni a livello centrale e locale, affinchè si abbandoni la polemica e si faccia uno sforzo comune». E riguardo alla possibile presenza della 'ndrangheta dietro i fatti di Rosarno, Maroni conclude: «Non escludo che ci sia la criminalità organizzata ma lasciamo il tempo ai magistrati di decifrare i fatti». Negli ultimi due anni, ha ricordato Maroni, sono stati rimpatriati 42.595 irregolari e, anche per effetto dell'entrata in vigore degli accordi con la Libia, gli sbarchi sulle coste italiane sono calati del 90%. (Rre/Col/Adnkronos)
ROSARNO, FERITI SARANNO ACCOLTI A RIACE
Reggio Calabria, 11 gen. - (Adnkronos) - Saranno accolti a Riace, il borgo del reggino divenuto noto per l'integrazione degli extracomunitari con la popolazione, gli immigrati feriti durante gli scontri di Rosarno che saranno dimessi dall'ospedale di Polistena. «Abbiamo predisposto le strutture che ci sono a disposizione per accoglierli», spiega all'ADNKRONOS il sindaco di Riace, Domenico Lucano. «Mi sorprende -aggiunge- che si parli con tanta meraviglia dell'esperienza di Riace. Per noi è normale sostenere una persona che chiede di essere aiutata, e ci siamo adoperati per accogliere gli immigrati del nostro comune in quello che chiamo 'strategia territoriale dello sviluppò. Si tratta -aggiunge ancora il sindaco- di riempire i centri storici calabresi che sono diventati contenitori vuoti. Abbiamo consentito agli immigrati di abitare le case vuote e poi abbiamo immaginato il dopo, cercando di capire come la comunità straniera si poteva integrare e come potesse rivelarsi un'opportunità anche per la popolazione. Abbiamo salvato la scuola, tant'è che oggi sono più i bambini immigrati che quelli di Riace ma per loro non è un problema convivere perchè non sono come gli adulti, il loro atteggiamento è spontaneo. Gli extracomunitari adulti lavorano nell'edilizia e nell'artigianato, e alcuni sono impiegati in alcune fabbriche vicine». (Ink/Gs/Adnkronos)
COLDIRETTI, NEI CAMPI OLTRE 90MILA EXTRACOMUNITARI REGOLARI
Roma, 11 gen. - (Adnkronos) - Sono oltre 90 mila gli extracomunitari regolari che raccolgono le fragole nel veronese, le mele in Trentino, la frutta in Emilia Romagna e l'uva in Piemonte, fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l'attività di «bergamini» sono soprattutto gli indiani. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti, la Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti, divulgata in occasione dei drammatici fatti di Rosarno. Nell'indagine si evidenzia peraltro che «con circa il 10 per cento di extracomunitari sul totale dei lavoratori agricoli, la presenza di immigrati è una componente strutturale dell'agroalimentare». Nelle campagne italiane, lavorano regolarmente circa 90mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15mila con contratti a tempo indeterminato, che «contribuiscono in modo strutturale e determinante -comunica nella nota la Coldiretti- all'economia agricola del paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del made in Italy alimentare nel mondo». Secondo gli archivi Inps, gli extracomunitari impegnati nei campi italiani appartengono a 155 diverse nazionalità e sono molti i distretti agricoli dove i lavoratori immigrati «sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale». Sono infine circa 30mila le aziende agricole italiane che, informa la Coldiretti, assumono lavoratori extracomunitari albanesi, indiani, marocchini, tunisini e macedoni. (Add/Ct/Adnkronos)
ROSARNO: DEPUTATI PD, NOVE IMMIGRATI TRASFERITI AL CIE BARI
BARI, 11 GEN - I deputati del Pd Dario Ginefra e Pina Picierno, insieme con due esponenti della Caritas di Castel Volturno (Caserta) e col parroco della chiesa barese di San Sabino, don Angelo Cassano, hanno visitato il Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Bari, dopo il trasferimento da Rosarno (Reggio Calabria) al Cara di Bari di 324 immigrati. Secondo quanto riferito da Ginefra, 147 dei 324 immigrati sono muniti di permesso di soggiorno e 110 di loro sono stati accompagnati alla stazione ferroviaria di Bari. Non si sa dove si recheranno e teoricamente potrebbero anche tornare a Rosarno. Nove immigrati, privi di permesso di soggiorno, sono stati trasferiti invece al Cie; si sta esaminando la posizione di uno di loro perchè sembra abbia beneficiato di una sanatoria. Al Cie, ha aggiunto Ginefra, sono in corso lavori di manutenzione che erano stati sollecitati nei mesi scorsi con interrogazioni parlamentari e una lettera al Prefetto di Bari, Carlo Schilardi. In una nota Picierno chiede al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di concedere il permesso di soggiorno alle «vittime di sfruttamento condotti nei Cie», definendo «strumentale» il modo con cui la vicenda è stata gestita. (ANSA).
ISTAT: IMMIGRATI, NEL 2008 40MILA DIVENTATI ITALIANI
ROMA, 12 GEN - Tra i motivi di concessione della cittadinanza, il contributo maggiore è dato dalle richieste per matrimonio con cittadino italiano (63,2%), mentre le richieste per residenza, che negli anni passati rappresentavano una modalità residuale, hanno fatto registrare un forte incremento nel 2008. Gli oltre due milioni di permessi di soggiorno validi nel 2007 sono stati rilasciati in prevalenza nelle regioni del Centro-Nord (88,1%) e in particolare del Nord (63%), dove si registrano anche i maggiori incrementi nel periodo 2001-2007: 57,3% nelle regioni del Nord-ovest e 64,8% nel Nord-est. La distribuzione percentuale del fenomeno vede la massima concentrazione in Lombardia (24,2% dei permessi di soggiorno rilasciati), seguita a considerevole distanza dal Veneto (11,6%) e dal Lazio (11,4%). Anche nel caso delle richieste di cittadinanza la concentrazione maggiore si rileva nelle regioni del Nord-est, seguite però a poca distanza da quelle del Mezzogiorno; le regioni con la più elevata incidenza sono il Molise, la Valle d'Aosta e la Sardegna.(ANSA)
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