DISORDINI AL CIE DI TORINO, 3 ARRESTI
Torino, 7 nov. - Ancora una notte di disordini al Cie di Torino dove tre immigrati, un marocchino di 32 anni, un trentenne algerino e un tunisino di 33 anni, sono stati arrestati per danneggiamento aggravato in concorso. I tre, tutti ospiti dell'area rossa del Centro di corso Brunelleschi, intorno alle 20 di ieri hanno dato in escandescenze e, utilizzando una branda metallica che poco prima avevano divelto da uno dei moduli abitativi, hanno infranto la vetrata della sala mensa entrando poi nella struttura insieme ad altri extracomunitari. Con la stessa branda hanno poi continuato a spaccare vetri e a lanciarne dei frammenti, insieme a delle bottiglie, all'esterno della loro area. Il personale delle forze dell'ordine è riuscito a individuare i responsabili dei danneggiamenti e ad arrestarli. In seguito al fermo dei tre stranieri, davanti al Cie si è radunato un gruppo di antagonisti che ha iniziato a lanciare petardi e oggetti verso la struttura. Sono quindi intervenute le forze dell'ordine e intorno alle 2 la situazione, sia dentro che fuori dal Cie, è tornata alla normalità. (Ato/Pn/Adnkronos) (maggiori informazioni su Macerie)
VIMINALE, NELLA SETTIMANA RIMPATRIATI 44 IMMIGRATI
Roma, 7 nov. - Nel corso di questa settimana sono stati rimpatriati 44 extracomunitari, soprattutto algerini, egiziani e marocchini, sbarcati sulle coste italiane. Lo rende noto un comunicato del Viminale. (Sin/Col/Adnkronos)
MARONI, LUNEDI È MARTEDÌ IN LIBIA. GRAZIE A ACCORDO -90% SBARCHI
ROMA, 6 NOV - «Lunedì e martedì prossimi sarò in Libia per confermare gli ottimi rapporti di collaborazione con il governo Libico che sta facendo un lavoro molto efficace nel contrasto all'immigrazione clandestina e, quindi, alla mafia». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sottolineando come «i traffici illegali che alimentano la criminalità organizzata sono tanti: il traffico di droga, di armi e, appunto, il traffico di esseri umani, che è uno dei più redditizi. Basti pensare che ogni emigrato paga di media 2.000 dollari per raggiungere dall'Africa l'Italia». «L'accordo con la Libia - ha proseguito il ministro, incontrando la stampa estera - ci ha fatto ridurre di oltre il 90% gli sbarchi a Lampedusa», dove il centro di identificazione ed espulsione è ora vuoto e resterà probabilmente aperto solo fino «al prossimo mese di aprile». Allora Lampedusa «tornerà ad essere l'isola del turismo e non più l'isola degli immigrati. Grazie ai cosiddetti respingimenti (ne sono stati fatti 850), ha aggiunto, sono stati solo 1.900 gli immigrati sbarcati in Italia da maggio al 31 ottobre, mentre erano stati 19.000 nello stesso periodo dell'anno scorso. «L'Italia - ha detto ancora il ministro - ha il primato in Europa nei soccorsi in mare, un dato che certa propaganda non sottolinea. Nessun rilievo ci può essere mosso su questo». Il 23 e il 24 novembre, ha aggiunto il ministro, si terrà a Venezia la riunione dei dieci Paesi della sponda nord e sud del Mediterraneo: «anche in quel forum parleremo di contrasto all'immigrazione clandestina e di lotta ai traffici che attraversano il Mediterraneo». (ANSA).
AL PARLAMENTO NIGERIANO INTERPELLANZA SU MORTE IMMIGRATO A PADOVA
ROMA, 2 NOV - Un'interpellanza definita di «urgente importanza nazionale» è stata depositata al parlamento di Abuja dalla presidenza della 'Commissione per la Diaspora nigerianà per chiedere di far luce sulle «dubbie» circostanze in cui il mese scorso è morto in Italia un giovane immigrato nigeriano. Lo riferisce l'agenzia missionaria Misna, citando notizie della stampa nigeriana. Secondo la denuncia di una rappresentante della famiglia dell'immigrato - spiega Misna - «la morte di Emmanuel Ngozichukwu Ajoku Benedict, venerdì 23 ottobre scorso a Noventa Padovana (Padova), sarebbe da attribuire ad alcuni operatori delle forze dell'ordine che, »entrati nel suo appartamento, per ragioni ignote, lo hanno spinto fuori dalla finestra della sua abitazione al quarto pianò «. In uno stralcio della denuncia pubblicato dal quotidiano 'This Day' e da altre testate nigeriane, si afferma che »l'informazione è stata data al telefono da un amico di famiglia che si trova a Padova e chiede quindi l'intervento del governo per far luce sulla vicenda e portare i colpevoli a giudizio«. La notizia dell'interpellanza - spiega l'agenzia missionaria - »è stata diffusa da Abike Dabiri Erewalla, presidente della commissione sulla Diaspora, precisando che la mozione (forse in aula domani) sarà sostenuta anche dalle commissioni parlamentari per gli Esteri e Diritti Umani«. Secondo il quotidiano 'Vanguard' nell'interrogazione parlamentare si chiede al governo italiano di »indagare sulle accuse relative al coinvolgimento di agenti nella morte del giovane«. Fonti della Questura di Padova - sottolinea Misna - smentiscono comunque la ricostruzione fornita dal familiare. Per la polizia italiana - prosegue - »il giovane sarebbe morto nel tentativo di scappare dalla finestra del suo appartamento durante un'operazione antidroga conclusa con il sequestro di sostanze stupefacenti e l'arresto di altre due persone«. Fonti contattate in Questura - conclude la Misna - precisano inoltre »che sia la testimonianza delle sei persone presenti nell'abitazione al momento della morte del giovane sia l'esame autoptico disposto dalla Procura confermerebbero la versione della polizia italiana« (ANSA)
69 EMIGRATI BLOCCATI NEL PORTO DI BARI
BARI, 1 NOV - Sessantanove immigrati - 51 afgani, undici iracheni di etnia curda, due indiani, due birmani e tre iraniani - sono stati bloccati la notte scorsa nel porto di Bari dalla polizia di frontiera. Gli immigrati erano nascosti nel cassone di un autoarticolato con targa turca proveniente dalla Grecia. Il cassone era regolarmente piombato ma era visibile uno squarcio laterale nel telone attraverso il quale sono saliti sul rimorchio. I 69 sono stati già imbarcati sullo stesso traghetto dal quale erano sbarcati e rinviati in Grecia. Il respingimento rientra nell'operazione 'Alto impatto' che la polizia di frontiera ha in corso da circa due settimane e che prevede l'invio di quattro agenti italiani nei porti di Igoumenitsa e di Patrasso e di quattro agenti greci negli scali marittimi di Bari e Ancora. L'operazione è stata disposta perchè, dopo l'entrata in vigore del trattato italo-libico, le forze di polizia hanno rilevato che gli immigrati africani tentano di entrare clandestinamente nell'Europa comunitaria soprattutto dalla Grecia e dalla Spagna. Solitamente molti africani, dopo aver raggiunto le isole greche, tentano di entrare in Italia. (ANSA)
ROMA, SIT-IN AFGANI, CI SGOMBERANO ANCHE DA TOMBINI
ROMA, 31 OTT - «La vita umana non ha prezzo, ma la guerra ha un costo». Con questa scritta su uno striscione una quarantina di rifugiati afgani ha protestato oggi in un sit-in in piazza Bocca della verità a Roma, contro «la mancata garanzia del governo italiano di offrire un'accoglienza dignitosa per chi scappa dalla guerra» e contro «un annunciato sgombero degli abitanti di baracche e tombini nella zona del terminal di Ostiense, previsto lunedì prossimo». I manifestanti afgani hanno protestato davanti alla basilica di Santa Maria in Cosmedin «perchè nell' VIII secolo - hanno spiegato - qui si rifugiarono i greci per sottrarsi alle persecuzioni degli iconoclasti». Al sit-in è stata esposta l'immagine di 'San Papier', «protettore dei migranti della terra». «Siamo venuti in Italia scappando dalla guerra, qui ci aspettavamo di essere accolti e invece dormiamo nella zona del Terminal di Ostiense, in baracche e tombini, siamo un'ottantina», ha spiegato Ibrahim. Al sit-in ha partecipato anche l'associazione 'Medici per i diritti umanì (Medu), che ha riferito di aver inviato una lettera al sindaco di Roma Gianni Alemanno per chiedere accoglienza ai rifugiati, ma «alla quale non abbiamo ancora avuto risposta». «L'accoglienza è una questione di civiltà che non si risolve con gli sgomberi», ha detto l'associazione, che ha attivato un camper-ambulatorio nella zona dell'insediamento di afgani a Ostiense. Annunciata, per giovedì prossimo una manifestazione davanti al Campidoglio.(ANSA)
VIMINALE, QUESTA SETTIMANA 40 RIMPATRI
ROMA, 31 OTT - Nel corso di questa settimana sono stati rimpatriati 40 emigrati, soprattutto algerini, marocchini e nigeriani, sbarcati sulle coste italiane. Lo rende noto un comunicato del Viminale. (ANSA).