COMUNICATO STAMPA, Roma 7 agosto 2009
Giunti in Italia con la promessa di un lavoro regolare e sfruttati nei campi.
La frode ai danni dei marocchini di San Nicola Varco
L’OIM ha intervistato 200 migranti impiegati nella zona: molti sono vittime di una truffa
“Ora si verificherà in che modo assisterli ma i ritorni saranno solo una soluzione marginale”
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), in merito alle notizie recentemente pubblicate dagli organi di stampa nazionali sul caso dei ritorni di marocchini dalla Campania, precisa che l’indagine svolta dal proprio team a San Nicola Varco – su richiesta delle autorità locali e del Ministero dell’Interno - ha avuto come scopo la verifica delle condizioni dei migranti che lavorano come stagionali nei campi intorno a Eboli e ha portato alla scoperta di una frode perpetrata ai danni di molti marocchini presenti nella zona.Giunti in Italia con la promessa di un lavoro regolare e sfruttati nei campi.
La frode ai danni dei marocchini di San Nicola Varco
L’OIM ha intervistato 200 migranti impiegati nella zona: molti sono vittime di una truffa
“Ora si verificherà in che modo assisterli ma i ritorni saranno solo una soluzione marginale”
La missione, della durata di 10 giorni, ha potuto verificare la presenza di un migliaio di migranti che vive in edifici abbandonati, tra i rifiuti, senza elettricità né acqua corrente, in condizioni rischiose, insalubri e assolutamente non dignitose. I migranti, tutti uomini marocchini impiegati senza contratto come lavoratori stagionali nel settore agricolo, sono sfruttati da datori di lavoro senza scrupoli che li pagano tra i 15 e i 25 euro al giorno per lavorare nelle serre o nei campi, con un orario che va dalle 4.30 del mattino fino alle 4 del pomeriggio.
“Il nostro team”, ha affermato Peter Schatzer, capo missione dell’OIM in Italia, “ha scoperto che la maggior parte dei migranti sono vittime di una frode: sono tutti giunti in Italia con un visto, attraverso il sistema delle quote stagionali stabilito ogni anno dal governo italiano. Hanno dovuto pagare una somma di denaro a un «intermediario» della loro stessa nazionalità e a un datore di lavoro italiano, che ha promesso di assumerli regolarmente. Una volta in Italia, il datore di lavoro è scomparso o, a volte, si è semplicemente rifiutato di assumerli. Senza un permesso di lavoro, molti sono caduti nelle mani degli sfruttatori”.
Il team OIM, composto da 4 esperti legali e 2 mediatori culturali, ha intervistato più di 200 migranti e l’Organizzazione sta verificando adesso con le autorità competenti, tra cui la Procura di Salerno, come poter venire incontro alle loro necessità. Nell’ambito del lavoro portato avanti con i suoi interlocutori italiani per verificare se e come sarà possibile offrire ai migranti truffati assistenza e protezione in Italia, l’OIM ha anche la possibilità di fornire un sostegno per coloro che desiderassero tornare a casa attraverso il programma di ritorno volontario assistito.
Quella del ritorno volontario e assistito – programma già attivo da tempo in tutte le regioni d’Italia e finanziato con fondi europei dal Ministero dell’Interno - è però solo una soluzione scelta in modo assolutamente volontario e spontaneo da quei migranti che ne hanno fatto richiesta e resta del tutto marginale rispetto a un intervento umanitario più ampio, con cui l’OIM mira innanzitutto a offrire assistenza e protezione in Italia ai migranti frodati.