20 May 2009

Lecce: pg chiede conferma della condanna per Lodeserto

LECCE, 20 maggio 2009 - Abuso di mezzi di correzione, lesioni personali e minaccia. Il sostituto procuratore generale di Lecce - Giuseppe Vignola - ha chiesto la conferma della condanna a 16 mesi inflitta in primo grado il 22 luglio 2005 a don Cesare Lodeserto, ex responsabile del Centro di permanenza temporanea (Cpt) "Regina Pacis" di San Foca, a Lecce. Un posto dove gli “ospiti” potevano essere picchiati «per i più futili motivi, anche se solo si lamentavano per il caldo o se arrivavano tardi a colazione» come ha raccontato in aula Montassar Souden, uno dei testimoni al processo. I fatti risalgono alla notte tra il 21 e il 22 novembre del 2002, quando nel centro di accoglienza si verificò un fallito tentativo di fuga di un nutrito gruppo di detenuti in attesa di espulsione. Un tentativo di fuga, denunciarono in seguito 17 di loro, per il quale furono sottoposti a punizioni corporali e a violenze psicologiche, come quella - secondo l'accusa - di essere costretti a mangiare carne di maiale servita in punta di manganello. L'udienza è stata rinviata all'8 giugno 2009 per le arringhe dei difensori Luigi Rella e Federico Massa.

Nel giudizio in primo grado, oltre al sacerdote, erano stati condannati a un anno e 4 mesi anche i due carabinieri Vito Ottomani e Francesco D'Ambrosio. Per altri cinque carabinieri, in servizio al tempo dei fatti, la pena è di un anno di reclusione. Condannati a un anno e due mesi Giuseppe Lodeserto (nipote di Don Cesare) e la sua compagna Natalia Vieru e infine nove mesi a 4 operatori e medici colpevoli di aver falsificato i referti medici relativi alle violenze. Per tutti l'aggravante confermata in giudizio era di aver agito con crudeltà.

Nel 2005 Lodeserto era stato già arrestato con l’accusa di sequestro di persona e di abuso dei mezzi di correzione. Con i suoi più stretti collaboratori, aveva privato della libertà alcune ragazze ospiti in progetti di recupero dalla prostituzione. E le aveva costrette a lavorare a nero in un mobilificio di Carmiano, minacciando di incastrarle con testimoni processuali scomodi. Nell'ambito di questa inchiesta il 26 settembre 2007 venne condannato con rito abbreviato a 5 anni e 4 mesi e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per sequestro di persona, estorsione, calunnia ai danni degli ospiti del cpt. Il sacerdote, tuttavia, non ha scontato la pena, poiché a dicembre dello stesso anno l'arcivescovo di Lecce monsignor Ruppi lo ha inviato in missione in Moldavia.


Delle violenze nel cpt di Lecce "Regina Pacis" parlava già nel 2003 anche il documentario "Mare Nostrum" di Stefano Mencherini. Diffuso su Arcoiris.tv, lo potete scaricare comodamente dai seguenti link. Dura sessanta minuti.

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