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Nel giudizio in primo grado, oltre al sacerdote, erano stati condannati a un anno e 4 mesi anche i due carabinieri Vito Ottomani e Francesco D'Ambrosio. Per altri cinque carabinieri, in servizio al tempo dei fatti, la pena è di un anno di reclusione. Condannati a un anno e due mesi Giuseppe Lodeserto (nipote di Don Cesare) e la sua compagna Natalia Vieru e infine nove mesi a 4 operatori e medici colpevoli di aver falsificato i referti medici relativi alle violenze. Per tutti l'aggravante confermata in giudizio era di aver agito con crudeltà.
Nel 2005 Lodeserto era stato già arrestato con l’accusa di sequestro di persona e di abuso dei mezzi di correzione. Con i suoi più stretti collaboratori, aveva privato della libertà alcune ragazze ospiti in progetti di recupero dalla prostituzione. E le aveva costrette a lavorare a nero in un mobilificio di Carmiano, minacciando di incastrarle con testimoni processuali scomodi. Nell'ambito di questa inchiesta il 26 settembre 2007 venne condannato con rito abbreviato a 5 anni e 4 mesi e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per sequestro di persona, estorsione, calunnia ai danni degli ospiti del cpt. Il sacerdote, tuttavia, non ha scontato la pena, poiché a dicembre dello stesso anno l'arcivescovo di Lecce monsignor Ruppi lo ha inviato in missione in Moldavia.
Delle violenze nel cpt di Lecce "Regina Pacis" parlava già nel 2003 anche il documentario "Mare Nostrum" di Stefano Mencherini. Diffuso su Arcoiris.tv, lo potete scaricare comodamente dai seguenti link. Dura sessanta minuti.