ISTANBUL – È una delle principali vie d’ingresso in Europa per migranti e rifugiati, ma da anni la Turchia è divenuta essa stessa una terra d’asilo, sebbene continui ad applicare la “limitazione geografica” alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951. In altre parole la Turchia riconosce ufficialmente soltanto rifugiati provenienti da Paesi Europei. Ovvero praticamente nessuno, dato che le domande d’asilo provengono in maggior parte da iraniani, iraqeni, somali e afgani. Tuttavia esiste un sistema di protezione. Le domande vengono registrate presso gli uffici dell’Alto commissariato delle Nazioni unite (Unhcr) per i rifugiati di Istanbul, dopodichè, in attesa dell’audizione, vengono ospitati in centri aperti in 30 città “satelliti” in tutto il Paese.
Alla data del 30 aprile 2008, l’Unhcr aveva in carico 13.385 persone in Turchia: 8.055 rifugiati e 5.330 richiedenti asilo. Dal 2001 al 2003, il 70% delle domande d’asilo sono state di cittadini iraniani e il 18% di iraqeni. Nel 2004 e 2005 le domande degli iraniani sono scese al 50% e quelle degli iraqeni sono salite al 22%, mentre sono arrivate al 20% le richieste di rifugiati africani: somali, sudanesi, etiopi e eritrei, parallelamente all’aumento dei rifugiati africani che transitano dalla Turchia per raggiungere l’Unione europea. Una tendenza confermata anche negli anni successivi. Nel 2006, gli iraniani erano il 47%, gli iraqeni il 30%, i somali il 9% e gli afgani il 4%. Nerl 2007 gli iraqeni hanno scavalcato gli iraniani (rispettivamente 38% e 32%), seguiti dal 12% dei somali e dal 7% degli afgani. E nei primi quattro mesi del 2008, gli iraqeni erano il 41%, gli iraniani il 31%, i somali il 12% e gli afgani il 7%.
Per chi volesse approfondire, abbiamo messo on line un documento dell’Unhcr che contiene dati e statistiche molto interessanti sulla Turchia. Potete scaricarlo su questo link
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