ROMA, 3 febbraio 2009 – Tunisi, Melilla, Syros, Bodrum, Dakar, Oran, Lampedusa. Si allunga la lista delle vittime dell'immigrazione alle porte dell'Europa. A gennaio sono state almeno 62, portando a 13.413 il numero dei migranti morti alle frontiere. I dati sono dell'osservatorio sulle vittime dell'immigraizone Fortress Europe e si basano sulle notizie riportate dalla stampa internazionale. L'ultimo naufragio è avvenuto il 29 gennaio 2009 a Hammam Lif, una cittadina a dodici chilometri da Tunisi. Otto i dispersi sulla rotta per Lampedusa e Linosa. In quelle stesse acque, dieci giorni prima, il 19 gennaio, i dispersi erano stati 26 al largo di La Marsa. A gennaio i morti nel Canale di Sicilia sono stati 35. Grave anche il bilancio al largo della Spagna. Sulle coste algerine della provincia di Oran si contano 20 dispersi nell'ultimo mese. Di 12 non si sa niente. Le famiglie sanno soltanto che sono partiti la notte del 2 gennaio scorso. Da allora nessuno ha più contattato i familiari. Dall'altro lato dell'Africa, in Senegal, il 10 gennaio sono annegate 4 donne, dopo il rovesciamento in mare della piroga su cui viaggiavano alla volta delle Canarie. A conferma del fatto che le rotte per la Spagna si siano fatte sempre più lunghe, per evitare i pattugliamenti europei. Da Dakar infatti, Fuerteventura dista almeno 12 giorni di navigazione.
E poi c'è la Grecia. Cinque corpi sono stati ripescati nelle acque di Bodrum il 29 gennaio 2009, vittime di un naufragio di cui non si sa niente. Due settimane prima, il 13 gennaio, a perdere la vita era stato un bambino di 18 mesi. Viaggiava su un gommone con la madre. L'imbarcazione si è rovesciata durante i soccorsi della guardia costiera greca. Ed è annegato. Ma alle porte d'Europa non si muore soltanto in mare. O almeno in Marocco. La notte di capodanno infatti a uccidere un giovane emigrante sub-sahariano sono stati gli spari della polizia di frontiera marocchina, lungo la barriera alta 6 metri che circonda i 14 km di confine della enclave spagnola di Melilla. Gravemente ferito, il ragazzo è morto all’ospedale El Hassani di Nador poco dopo.