AGRIGENTO, 22 aprile 2009 – La solidarietà in mare è un reato. Ne sono convinti i due pubblici ministeri del tribunale di Agrigento, Santo Fornasier e Gemma Miliani, che oggi hanno chiesto la condanna a 4 anni di carcere e 400 mila euro di multa per Elias Bierdel e Stefan Schmidt, rispettivamente presidente dell'associazione umanitaria Cap Anamur e comandante dell’omonima nave. Sono passati quattro lunghissimi anni da quel 12 luglio del 2004, quando l’equipaggio tedesco approdò a Porto Empedocle con i 37 migranti e rifugiati salvati nelle acque del Canale di Sicilia. Coincidenza degna di nota, la richiesta di condanna arriva nelle stesse ore in cui il ministro degli Esteri Franco Frattini elogia l’Italia per aver accolto i 140 naufraghi soccorsi venerdì scorso dal mercantile turco Pinar perché “ha prevalso giustamente la solidarietà sul rispetto formale delle regole di salvataggio in mare”.
Schmidt e Bierdel furono arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, subito dopo l'attracco a Porto Empedocle. Secondo i pm, la vicenda non fu un salvataggio, ma piuttosto “una grande speculazione mediatica per pubblicizzare un film documentario e trarne vantaggi di notorietà”. La Procura sostiene addirittura che i naufraghi furono soccorsi della Cap Anamur per filmare le scene di un documentario e realizzare interviste poi pubblicate sul sito web dell'associazione. Secondo la difesa, invece, i tre imputati meritano una medaglia per la civiltà dimostrata. La sentenza del processo, davanti alla prima sezione penale, è attesa per l’udienza del prossimo 20 maggio. Il primo ufficiale della nave è stato scagionato delle accuse dal pm perché ritenuto non responsabile per le azioni.
Maggiori informazioni, in tedesco, http://www.borderline-europe.de/
Schmidt e Bierdel furono arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, subito dopo l'attracco a Porto Empedocle. Secondo i pm, la vicenda non fu un salvataggio, ma piuttosto “una grande speculazione mediatica per pubblicizzare un film documentario e trarne vantaggi di notorietà”. La Procura sostiene addirittura che i naufraghi furono soccorsi della Cap Anamur per filmare le scene di un documentario e realizzare interviste poi pubblicate sul sito web dell'associazione. Secondo la difesa, invece, i tre imputati meritano una medaglia per la civiltà dimostrata. La sentenza del processo, davanti alla prima sezione penale, è attesa per l’udienza del prossimo 20 maggio. Il primo ufficiale della nave è stato scagionato delle accuse dal pm perché ritenuto non responsabile per le azioni.
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