CAIRO, 19 febbraio 2009 - Iniziano i trasferimenti dal Cie di Lampedusa. Ieri la rivolta degli 800 cittadini tunisini detenuti da dicembre nel Centro di identificazione e espulsione dell'isola, che hanno dato alle fiamme la struttura per protestare contro l'imminente deportazione di 107 persone. Nella notte, 180 persone sono state trasferite nei Cie di Cagliari e Torino. E un terzo aereo è volato a Crotone, in Calabria. Sono una cinquantina le persone rimaste ferite nell'incendio, alcuni intossicati e altri contusi.
La rivolta è finita anche sulla stampa tunisina filo governativa. «Rivolta di immigrati a Lampedusa», titolano i quotidiani francofoni tunisini Le Temps (con foto di immigrati fronteggiati da agenti di polizia) e Le Quotidien. Molto critiche invece le posizioni espresse dalla Federazione tunisina per una cittadinanza delle due rive (FTCR) che definisce "esplosiva" la situazione sull'isola, e chiede una missione di osservatori internazionali nel centro. Anche il Tavolo Asilo e l'Acnur hanno espresso preoccupazione per quanto sta accadendo sull'isola.
Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta sull'incendio. Sono già una ventina i tunisini identificati, per i quali potrebbe scattare l'arresto nelle prossime ore. I fermi si basano sulle registrazioni dell'impianto di videosorveglianza della struttura, che mostrano immagini della sommossa, con lanci di oggetti contro i poliziotti e i carabinieri, il tentativo di sfondare il cancello del centro di detenzione, l'incendio che poi ha distrutto interamente un edificio e danneggiato seriamente gli altri, e la carica della polizia.
Qualcosa di simile intanto sta accadendo anche sull'isola di Malta. Protagonisti ancora un gruppo di cittadini tunisini detenuti nei centri di Safi e Hal Far. Una settantina di persone, che però, stando al Times of Malta, starebbero chiedendo di essere rimpatriati piuttosto che rimanere detenuti in quelle condizioni. Il che però è da verificare... Poliziotti e militari in assetto anti sommossa stanno fronteggiando due rivolte. Le due strutture sono state date alle fiamme. Le proteste sarebbero scoppiate dopo che nei due centri di detenzione si è diffusa la notizia degli scontri avvenuti ieri a Lampedusa.
Purtroppo non riuscirò a seguire la cronaca delle rivolte, perché mi trovo all'estero in un lungo viaggio di cui leggerete nei prossimi reportage. Me ne scuso. Per ogni aggiornamento vi rimando a Melting Pot.