20 May 2009

Arresti spot e finanziamenti assistenzialisti. Che succede a Rosarno?

Baracche nella cartiera di San FerdinandoROSARNO, 20 maggio 2009 - E' notizia di questi giorni l'arresto a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, di tre imprenditori agricoli calabresi, accusati di far parte di una associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e alla riduzione in schiavitù per la raccolta delle arance negli agrumeti rosarnesi. Altri arresti c'erano stati a febbraio. Intanto da Roma arrivano promesse di ingenti finanziamenti. Il Ministero dell'Interno ha promesso 200.000 euro. Mentre la Regione Calabria ne ha già stanziati 50.000 e la Protezione Civile ha dato la propria disponibilità a intervenire. Il lavoro della magistratura e l'impegno delle autorità non possono che fare piacere. Ma il nodo della questione è un altro e non possono essere i giudici a risolverlo. Vogliamo arrestare tutti gli imprenditori agricoli di Rosarno? Siamo consapevoli che nessuno di loro è in grado di assumere uno straniero senza documenti? Per il semplice fatto che la legge lo proibisce!!! E siamo consapevoli che ormai la maggior parte dei braccianti negli agrumeti calabresi sono stranieri senza documenti? E per quanto riguarda i finanziamenti: che fine faranno questi soldi? Serviranno a costruire una tendopoli? Un campo di accoglienza per i lavoratori stagionali in regola con i documenti? E tutti gli altri?


Possibile che nessuno si interroghi sui problemi veri? Perché ad esempio il Comune di Rosarno e la Regione Calabria non fanno pressione sul Governo perché regolarizzi la posizione dei lavoratori stagionali? Tutta gente senza documenti. Che accetta di vivere e lavorare in quelle condizioni proprio perchè ha un potere contrattuale pari a zero. Guardate il paradosso. Da un lato il governo stanzia 200.000 per rispondere all'emergenza abitativa di duemila braccianti senza documenti che ogni anno si riversano nella piano di Rosarno per la raccolta delle arance. Dall'altro, la stessa maggioranza vota in Parlamento il pacchetto sicurezza, che prevede il carcere per chi affitta una casa a uno straniero senza permesso di soggiorno. Ora, perché lo Stato dovrebbe pagare un centro d'accoglienza a lavoratori che - con le carte in regola - potrebbero permettersi di pagare un affitto come fa ogni altro cittadino? Chi ci guadagna in questo circolo vizioso di assistenzialismo e repressione?

E il sindacato, perché non interviene con più forza per rinegoziare i contratti di lavoro? Visto che anche assunti in regola, nel reggino gli stagionali guadagnano a malapena 30 euro al giorno... Poco più dei 25 per cui la stampa arriva a parlare - con toni un po' esagerati - di neo schiavismo. E Confagricoltura, perché non denuncia il sistema mafioso che impone prezzi sempre più bassi ai produttori, i quali anziché ribellarsi scaricano le perdite tagliando i salari dei braccianti?


Leggi la nostra inchiesta su Rosarno
Arance amare. A Rosarno, tra i braccianti immigrati

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