MODICA, 27 giugno 2009 - Legato mani e piedi come una bestia, mentre un agente in borghese lo blocca a terra, sotto l'aereo in partenza per Dakar. Normale amministrazione all'aeroporto di Barajas, Madrid. Ma stavolta a filmare le violenze della polizia c'è un regista senegalese, Lamine Mbengue, che per caso si trova al gate di imbarco dello stesso volo. E' il 16 giugno del 2009. Il video girato con il telefonino finisce su internet e viene ripreso dalle tv senegalesi. La vicenda di Massamba Seck, questo il nome della vittima dei maltrattamenti della polizia spagnola, diventa pubblica. Lo sdegno è tale che il ministro della giustizia senegalese, Madicke Niang, ha annunciato ieri l'intenzione del suo governo di presentare una "denuncia (...) per atti inumani e degradanti" ai sensi della Convenzione contro la tortura dell'Onu del 1984. Il ministro si è spinto oltre. Ha ricevuto il regista Lamine Mbengue e ha garantito pubblicamente che il governo senegalese gli garantirà protezione. Una affermazione non scontata, vista l'intesa degli ultimi anni tra il presidente Wade e Zapatero nel campo della cooperazione contro l'immigrazione. Stavolta però la Spagna forse ha davvero alzato il tiro. La novità però è che per la prima volta un governo africano ha alzato la testa. Vedremo come andrà a finire. Guardate il video di Mbengue per rendervi conto di che stiamo parlando.