In 84 sbarcano tra i turisti a Leuca
ripescato il cadavere di uno dei dispersi
tratto da Repubblica, di Chiara Spagnolo
LECCE, 29 giugno 2012 - L'ennesimo sbarco dell'estate 2012 in Salento è avvenuto sotto gli occhi dei turisti, intorno alle 19.45 di giovedì sera e ha lasciato a terra almeno 84 persone. Sono stati proprio i passanti ad allertare i carabinieri della Compagnia di Tricase e poi la Capitaneria di porto di Gallipoli, che ha mandato in mare una motovedetta per verificare che non vi fossero migranti in acqua ed evitare un'altra tragedia come quella del 19 giugno.
Immediatamente sono scattate le ricerche dei naufraghi sulla costa, che hanno permesso di rintracciare in serata 71 persone (tra cui 2 donne, una delle quali incinta, e 5 minori di età compresa tra i tre e i quattro anni), mentre altri 9 adulti sono stati individuati in mattinata dai carabinieri e 4 dalla guardia di finanza alla stazione ferroviaria di Tricase, mentre cercavano di prendere il treno.
Il fatto che fossero state trovate altre 13 persone in un primo momento ha fatto sospettare che un nuovo sbarco fosse avvenuto nella notte ma, in seguito all'ascolto degli immigrati (di nazionalità pachistana, afghana e bengalese), è stato possibile appurare che, in realtà, erano arrivati tutti con il gommone che è approdato sotto il faro di Leuca.
L'imbarcazione, visto il numero consistente delle persone trasportate, doveva essere molto grande, con potenti motori fuoribordo come hanno raccontato i viaggiatori, che le hanno consentito di riprendere il largo in tutta fretta e di fare perdere velocemente le proprie tracce. Nelle concitate operazioni di sbarco alcune persone hanno riportato lievi ferite ma le condizioni generali dei passeggeri sono buone, comprese quelle di una giovane donna incinta, che è stata sottoposta ai controlli di rito.
I migranti sono stati trasferiti nel Centro di primissima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto, dove sono stati rifocillati e identificati. L'ennesimo sbarco avvenuto in Puglia conferma, dunque, le ipotesi delle forze dell'ordine che prevedono un'estate di "arrivi" a ritmo quasi quotidiano. Il flusso di migranti dalla costa greca e dal Nord Africa, viste le ottime condizioni del mare, è continuo, come dimostrano anche gli sbarchi avvenuti mercoledì notte a Reggio Calabria e giovedì a Catania.
Le rotte sono diversificate ma il Salento resta il punto d'approdo privilegiato per i natanti in partenza dalla Grecia. Da lì, con tutta probabilità, è salpato anche il gommone che ha fatto rotta su Leuca nel tardo pomeriggio di giovedì. A distanza di dieci giorni dal naufragio avvenuto a cinque miglia dalla costa tra Leuca e Torre Vado, intanto, sono svanite le speranze di trovare superstiti. I dispersi sono sei o sette, in base al racconto dei quattro sopravvissuti alla tragedia, tra i quali è stato individuato e arrestato anche lo scafista tunisino, Gamal Saoud, che ha condotto il motoscafo dal porto greco di Alexandropulos alla Puglia. Nei giorni scorsi alcuni pescatori hanno individuato un cadavere a dieci miglia dalla costa di Racale, a sole sei miglia di distanza dal luogo in cui è avvenuto il naufragio.
Il corpo è stato recuperato dagli uomini della Capitaneria di porto di Gallipoli e poi trasportato nella camera mortuaria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove giovedì è stata effettuata l'autopsia su disposizione del pm Elsa Valeria Mignone, che coordina le indagini sul dramma del mare. Il primo esame del cadavere, in evidente stato di saponificazione, ha permesso di constatare che la morte è sopraggiunta per annegamento e che potrebbe essere avvenuta una decina di giorni fa, ovvero proprio nei giorni in cui la barca con una decina di passeggeri a bordo è affondata davanti a Leuca.
tratto da Repubblica, di Chiara Spagnolo
LECCE, 29 giugno 2012 - L'ennesimo sbarco dell'estate 2012 in Salento è avvenuto sotto gli occhi dei turisti, intorno alle 19.45 di giovedì sera e ha lasciato a terra almeno 84 persone. Sono stati proprio i passanti ad allertare i carabinieri della Compagnia di Tricase e poi la Capitaneria di porto di Gallipoli, che ha mandato in mare una motovedetta per verificare che non vi fossero migranti in acqua ed evitare un'altra tragedia come quella del 19 giugno.
Immediatamente sono scattate le ricerche dei naufraghi sulla costa, che hanno permesso di rintracciare in serata 71 persone (tra cui 2 donne, una delle quali incinta, e 5 minori di età compresa tra i tre e i quattro anni), mentre altri 9 adulti sono stati individuati in mattinata dai carabinieri e 4 dalla guardia di finanza alla stazione ferroviaria di Tricase, mentre cercavano di prendere il treno.
Il fatto che fossero state trovate altre 13 persone in un primo momento ha fatto sospettare che un nuovo sbarco fosse avvenuto nella notte ma, in seguito all'ascolto degli immigrati (di nazionalità pachistana, afghana e bengalese), è stato possibile appurare che, in realtà, erano arrivati tutti con il gommone che è approdato sotto il faro di Leuca.
L'imbarcazione, visto il numero consistente delle persone trasportate, doveva essere molto grande, con potenti motori fuoribordo come hanno raccontato i viaggiatori, che le hanno consentito di riprendere il largo in tutta fretta e di fare perdere velocemente le proprie tracce. Nelle concitate operazioni di sbarco alcune persone hanno riportato lievi ferite ma le condizioni generali dei passeggeri sono buone, comprese quelle di una giovane donna incinta, che è stata sottoposta ai controlli di rito.
I migranti sono stati trasferiti nel Centro di primissima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto, dove sono stati rifocillati e identificati. L'ennesimo sbarco avvenuto in Puglia conferma, dunque, le ipotesi delle forze dell'ordine che prevedono un'estate di "arrivi" a ritmo quasi quotidiano. Il flusso di migranti dalla costa greca e dal Nord Africa, viste le ottime condizioni del mare, è continuo, come dimostrano anche gli sbarchi avvenuti mercoledì notte a Reggio Calabria e giovedì a Catania.
Le rotte sono diversificate ma il Salento resta il punto d'approdo privilegiato per i natanti in partenza dalla Grecia. Da lì, con tutta probabilità, è salpato anche il gommone che ha fatto rotta su Leuca nel tardo pomeriggio di giovedì. A distanza di dieci giorni dal naufragio avvenuto a cinque miglia dalla costa tra Leuca e Torre Vado, intanto, sono svanite le speranze di trovare superstiti. I dispersi sono sei o sette, in base al racconto dei quattro sopravvissuti alla tragedia, tra i quali è stato individuato e arrestato anche lo scafista tunisino, Gamal Saoud, che ha condotto il motoscafo dal porto greco di Alexandropulos alla Puglia. Nei giorni scorsi alcuni pescatori hanno individuato un cadavere a dieci miglia dalla costa di Racale, a sole sei miglia di distanza dal luogo in cui è avvenuto il naufragio.
Il corpo è stato recuperato dagli uomini della Capitaneria di porto di Gallipoli e poi trasportato nella camera mortuaria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove giovedì è stata effettuata l'autopsia su disposizione del pm Elsa Valeria Mignone, che coordina le indagini sul dramma del mare. Il primo esame del cadavere, in evidente stato di saponificazione, ha permesso di constatare che la morte è sopraggiunta per annegamento e che potrebbe essere avvenuta una decina di giorni fa, ovvero proprio nei giorni in cui la barca con una decina di passeggeri a bordo è affondata davanti a Leuca.