Ha sedici anni l'ultima vittima della Fortezza Europa. È un ragazzo egiziano, lo hanno trovato ieri annegato sulla spiaggia di contrada Pisciotto, a Licata, in provincia di Agrigento. Faceva parte di un equipaggio di un'ottantina di egiziani, trasbordati da un peschereccio e portati a terra su un gommone. La tecnica è la stessa da anni. Ed è l'unica che permette agli egiziani di sbarcare senza essere intercettati dalle forze dell'ordine e quindi di evitare l'espulsione immediata che scatta in questi casi con gli accordi in vigore tra Italia ed Egitto. Di seguito i dettagli della notizia.
Sbarco tragico in Sicilia, annega un ragazzo
tratto da ANSA
LICATA (AGRIGENTO), 28 aprile 2012 - È un ragazzo dall'apparente età di 16 anni, forse un giovane egiziano che sperava di sfuggire alla miseria, l'ultima vittima dei «viaggi della speranza» verso le coste italiane. Il suo cadavere è stato trovato questa mattina sulla spiaggia di contrada Pisciotto a Licata, un litorale dell'agrigentino affollato di bagnanti nel periodo estivo. Ma la notte scorsa non c'era nessuno ad aiutarlo quando un gruppo di scafisti senza scrupoli gli hanno intimato di gettarsi in acqua insieme a decine di migranti, molti dei quali giovanissimi come lui. È annegato a pochi metri dalla riva, mentre i suoi compagni si dileguavano nell'oscurità. Una ventina di migranti, intercettati dalle forze dell'ordine nelle campagne della zona, hanno riferito che su quel gommone erano una ottantina. La speranza è che tutti siano riusciti a mettersi in salvo, dandosi poi alla macchia.
Le motovedette della Guardia Costiera hanno perlustrato per tutta la giornata il tratto di mare dove è avvenuta la tragedia senza tuttavia avvistare altri cadaveri. I superstiti, tra i quali otto minorenni che hanno detto di essere egiziani, sono stati accompagnati in una struttura d'accoglienza a Licata. Agli investigatori hanno raccontato di essersi imbarcati su una nave «madre» e di essere stati costretti a salire su un gommone prima di essere abbandonati dagli scafisti nei pressi della spiaggia, senza tuttavia rivelare il porto di partenza della traversata. La procura di Agrigento ha già aperto un'inchiesta sulla tragedia, affidata al sostituto Santo Fornasier. Gli inquirenti non escludono un collegamento con quanto accaduto stamani a Malta, dove 52 magrebini sono stati bloccati prima di imbarcarsi su due barconi diretti verso le coste siciliane.
Secondo questa ricostruzione gli scafisti responsabili dello sbarco della notte scorsa potrebbero appartenere alla stessa organizzazione che gestirebbe la tratta di immigrati sulla rotta Malta-Sicilia. Nelle ultime settimane sono infatti ripresi gli arrivi di migranti magrebini, sopratutto tunisini ed egiziani, sulle coste della Sicilia sud occidentale. L'ultimo sbarco risale ad appena tre giorni fa: sulla spiaggia di Castellaccio, a Palma di Montechiaro, a pochi chilometri di distanza da Licata, si è arenato un peschereccio con 30 nordafricani. Una conferma della riapertura di un nuovo «canale» migratorio, accanto a quello dei profughi provenienti dall'area sub sahariana in arrivo dalle coste libiche.(ANSA).
Sbarco tragico in Sicilia, annega un ragazzo
tratto da ANSA
LICATA (AGRIGENTO), 28 aprile 2012 - È un ragazzo dall'apparente età di 16 anni, forse un giovane egiziano che sperava di sfuggire alla miseria, l'ultima vittima dei «viaggi della speranza» verso le coste italiane. Il suo cadavere è stato trovato questa mattina sulla spiaggia di contrada Pisciotto a Licata, un litorale dell'agrigentino affollato di bagnanti nel periodo estivo. Ma la notte scorsa non c'era nessuno ad aiutarlo quando un gruppo di scafisti senza scrupoli gli hanno intimato di gettarsi in acqua insieme a decine di migranti, molti dei quali giovanissimi come lui. È annegato a pochi metri dalla riva, mentre i suoi compagni si dileguavano nell'oscurità. Una ventina di migranti, intercettati dalle forze dell'ordine nelle campagne della zona, hanno riferito che su quel gommone erano una ottantina. La speranza è che tutti siano riusciti a mettersi in salvo, dandosi poi alla macchia.
Le motovedette della Guardia Costiera hanno perlustrato per tutta la giornata il tratto di mare dove è avvenuta la tragedia senza tuttavia avvistare altri cadaveri. I superstiti, tra i quali otto minorenni che hanno detto di essere egiziani, sono stati accompagnati in una struttura d'accoglienza a Licata. Agli investigatori hanno raccontato di essersi imbarcati su una nave «madre» e di essere stati costretti a salire su un gommone prima di essere abbandonati dagli scafisti nei pressi della spiaggia, senza tuttavia rivelare il porto di partenza della traversata. La procura di Agrigento ha già aperto un'inchiesta sulla tragedia, affidata al sostituto Santo Fornasier. Gli inquirenti non escludono un collegamento con quanto accaduto stamani a Malta, dove 52 magrebini sono stati bloccati prima di imbarcarsi su due barconi diretti verso le coste siciliane.
Secondo questa ricostruzione gli scafisti responsabili dello sbarco della notte scorsa potrebbero appartenere alla stessa organizzazione che gestirebbe la tratta di immigrati sulla rotta Malta-Sicilia. Nelle ultime settimane sono infatti ripresi gli arrivi di migranti magrebini, sopratutto tunisini ed egiziani, sulle coste della Sicilia sud occidentale. L'ultimo sbarco risale ad appena tre giorni fa: sulla spiaggia di Castellaccio, a Palma di Montechiaro, a pochi chilometri di distanza da Licata, si è arenato un peschereccio con 30 nordafricani. Una conferma della riapertura di un nuovo «canale» migratorio, accanto a quello dei profughi provenienti dall'area sub sahariana in arrivo dalle coste libiche.(ANSA).