Fine marzo 2011. In Libia è appena iniziata la guerra e da Tripoli migliaia di lavoratori africani si imbarcano verso Lampedusa. Uno dei tanti gommoni però finisce in avaria, e nonostante la richiesta di soccorso arrivi direttamente alla centrale operativa della Guardia Costiera Italiana, nessuno interviene. Nemmeno le decine di navi da guerra della Nato che in quei giorni presidiano quel tratto di mare, impegnate nei combattimenti. Si limitano a mandare un elicottero militare, che getta ai naufraghi un po' d'acqua e biscotti, poi sparisce nel nulla. Condannando alla morte 63 dei 72 passeggeri. La trasmissione Falò, della televisione Svizzera Italiana (Rsi) ha rintracciato tutti i nove superstiti, tra Italia, Tunisia e Norvegia. Ha ascoltato le loro testimonianze. Ha raccolto documenti. E ha costretto la Nato – che per mesi ha negato ogni coinvolgimento - ad ammettere di aver ricevuto una chiamata d’allarme. Sulla tragedia intanto, il Consiglio d’Europa ha aperto un'inchiesta.
Di Emiliano Bos e Paul Nicol, 54 minuti, GUARDA IL VIDEO