"Libertà! Libertà!". È il grido che si leva da alcune ore nel centro di identificazione e espulsione di Modena. L'eco della rivolta arriva via telefono a Fortress Europe. Sono le 17,15 quando riceviamo la prima chiamata da parte di uno dei reclusi. La protesta è portata avanti dal gruppo dei 42 ragazzi tunisini sbarcati a Lampedusa nei giorni scorsi e trasferiti in blocco al cie di Modena, dove oltre a loro si trovano al momento altre 17 persone senza documenti in attesa del rimpatrio forzato. I reclusi hanno trascinato nel cortile materassi e vestiti e hanno bruciato tutto. Alcuni sono riusciti anche a salire sui tetti. Agenti della polizia sarebbero intervenuti malmenando alcuni dei tunisini e portandone via otto, al momento non si sa bene dove. Vi terremo aggiornati nelle prossime ore.
Intanto segnaliamo che il centro di espulsione di Gradisca, dopo le proteste e gli incendi dei giorni scorsi, è praticamente inagibile, come apprendiamo da Il Piccolo. E a Bologna intanto è tornato dietro le sbarre il tunisino che nei giorni scorsi si era cucito le labbra per protesta. Lunedì 28 febbraio invece appuntamento a Brindisi per la prima udienza del processo contro i tre tunisini arrestati per la rivolta con fuga di venerdì scorso.
Intanto segnaliamo che il centro di espulsione di Gradisca, dopo le proteste e gli incendi dei giorni scorsi, è praticamente inagibile, come apprendiamo da Il Piccolo. E a Bologna intanto è tornato dietro le sbarre il tunisino che nei giorni scorsi si era cucito le labbra per protesta. Lunedì 28 febbraio invece appuntamento a Brindisi per la prima udienza del processo contro i tre tunisini arrestati per la rivolta con fuga di venerdì scorso.