Prendiamo l'esempio. Disobbedienza. Quattordici passeggeri del volo Parigi Bamako che hanno saputo dire no all'espulsione di un cittadino maliano dalla Francia. Perché viaggiare non è un reato. E la libertà di circolazione è un diritto fondamentale. Alla fine loro c'hanno rimesso il volo e rischiano il rinvio a giudizio per oltraggio a pubblico ufficiale. Lui è stato lo stesso espulso. Ma ne è nato un caso, grazie ai video che hanno girato a bordo dell'aereo. È un precedente importante. Immaginate se contagiasse tutti i viaggiatori aerei, bloccherebbe di fatto la macchina delle espulsioni. Pensiamoci tutti la prossima volta che ci capita di assistere a una scena simile su un volo internazionale. Di seguito i video girati a bordo dai passeggeri e una sintesi dell'articolo pubblicato in francese su Rue 89.
Tratto da Rue 89, leggi la versione integrale in francese
PARIGI - Sono le 16 di giovedì all'aeroporto Roissy a Parigi. I passeggeri del volo AF 3096 per Bamako sono quasi tutti imbarcati. Un funzionario della polizia di frontiera passa tra le file dei viaggiatori e distribuisce dei fogli informativi, seguito da un breve annuncio un po' diverso dai soliti recitati normalmente dalle hostess:
“Un espulso sta per entrare nell'aereo, rischiamo che urli per qualche minuto, ma andrà tutto bene dopo. Non fate niente, perché potreste essere espulsi dall'aereo"
Altre possibili sanzioni penali sono precisate nel volantino. Passano alcuni minuti. D'un tratto, la porta posteriore sinistra dell'apparecchio si apre. Circondato da tre poliziotti, arriva un signore maliano gridando: “Lasciatemi! Lasciatemi! Lasciatemi scendere!”. Un quarto agente della polizia di frontiera filma la scena senza interruzioni. Questa disposizione è diventata obbligatoria dopo le morti successive – e in condizioni del tutto simili – di due espulsi nel dicembre 2002 e gennaio 2003.
“Buon pomeriggio signori e signore...”
Mentre il comandante di bordo annuncia il buongiorno, i poliziotti attaccano l'uomo che si dibatte con tutte le forze sotto lo sguardo inebetito dei viaggiatori.
Alcuni tirano fuori i loro telefoni portabili e le macchine fotografiche e iniziano a filmare la scena. Uno steward prima e poi anche uno degli agenti, dicono loro che è vietato. Falso perché l'unico che può vietare di filmare a bordo è il comandante dell'aereo e solo se ritiene che ciò costituisca una minaccia per la sicurezza del volo.
Alcuni passeggeri si alzano per fermare l'espulsione, sono un gruppo di una decina di tedeschi diretti al forum sociale africano di Dakar. “Cos'ha fatto quest'uomo?” chiede un passeggero. “È un criminale!”, gli rispondono. Il che fra l'altro risulterà falso, perché su di lui pende solo un ordine di espulsione.
Mentre alcuni dei passeggeri sono ancora in piedi, l'aereo inizia a muoversi, ma poi il comandante decide di fermare le operazioni di decollo. Finché verso le 17 arrivano i rinforzi, altri cinque poliziotti armati. Uno a uno evacuano i tedeschi e altre tre persone indicate dal poliziotto in borghese per aver filmato la scena.
Bilancio dell'operazione: 14 persone fermate, di cui 11 trattenute in custodia 22 ore con l'accusa di aggressione e oltraggio, ostacolo alla circolazione aerea, oltraggio e ribellione. Il video girato dalla polizia è adesso nelle mani del procuratore del tribunale di Bobigny incaricato della richiesta di rinvio a giudizio.
Tratto da Rue 89, leggi la versione integrale in francese
PARIGI - Sono le 16 di giovedì all'aeroporto Roissy a Parigi. I passeggeri del volo AF 3096 per Bamako sono quasi tutti imbarcati. Un funzionario della polizia di frontiera passa tra le file dei viaggiatori e distribuisce dei fogli informativi, seguito da un breve annuncio un po' diverso dai soliti recitati normalmente dalle hostess:
“Un espulso sta per entrare nell'aereo, rischiamo che urli per qualche minuto, ma andrà tutto bene dopo. Non fate niente, perché potreste essere espulsi dall'aereo"
Altre possibili sanzioni penali sono precisate nel volantino. Passano alcuni minuti. D'un tratto, la porta posteriore sinistra dell'apparecchio si apre. Circondato da tre poliziotti, arriva un signore maliano gridando: “Lasciatemi! Lasciatemi! Lasciatemi scendere!”. Un quarto agente della polizia di frontiera filma la scena senza interruzioni. Questa disposizione è diventata obbligatoria dopo le morti successive – e in condizioni del tutto simili – di due espulsi nel dicembre 2002 e gennaio 2003.
“Buon pomeriggio signori e signore...”
Mentre il comandante di bordo annuncia il buongiorno, i poliziotti attaccano l'uomo che si dibatte con tutte le forze sotto lo sguardo inebetito dei viaggiatori.
Alcuni tirano fuori i loro telefoni portabili e le macchine fotografiche e iniziano a filmare la scena. Uno steward prima e poi anche uno degli agenti, dicono loro che è vietato. Falso perché l'unico che può vietare di filmare a bordo è il comandante dell'aereo e solo se ritiene che ciò costituisca una minaccia per la sicurezza del volo.
Alcuni passeggeri si alzano per fermare l'espulsione, sono un gruppo di una decina di tedeschi diretti al forum sociale africano di Dakar. “Cos'ha fatto quest'uomo?” chiede un passeggero. “È un criminale!”, gli rispondono. Il che fra l'altro risulterà falso, perché su di lui pende solo un ordine di espulsione.
Mentre alcuni dei passeggeri sono ancora in piedi, l'aereo inizia a muoversi, ma poi il comandante decide di fermare le operazioni di decollo. Finché verso le 17 arrivano i rinforzi, altri cinque poliziotti armati. Uno a uno evacuano i tedeschi e altre tre persone indicate dal poliziotto in borghese per aver filmato la scena.
Bilancio dell'operazione: 14 persone fermate, di cui 11 trattenute in custodia 22 ore con l'accusa di aggressione e oltraggio, ostacolo alla circolazione aerea, oltraggio e ribellione. Il video girato dalla polizia è adesso nelle mani del procuratore del tribunale di Bobigny incaricato della richiesta di rinvio a giudizio.