IN SETTIMANA RIMPATRIATI 35 IMMIGRATI
ROMA, 12 DIC - Negli ultimi sette giorni sono stati rimpatriati, con diversi voli charter, 35 extracomunitari clandestini, soprattutto marocchini, tunisini e algerini, sbarcati sulle coste italiane. Lo rende noto il Viminale. (ANSA)
RIVOLTA E TENTATA FUGA AL CIE DI MODENA
MODENA, 11 DIC - Una rivolta di immigrati irregolari è stata sedata oggi al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di via Lamarmora a Modena. Una Volante della polizia ha bloccato cinque maghrebini che avevano tentato la fuga dopo aver dato in escandescenze per non aver potuto utilizzare i telefoni cellulari nella struttura. Anche i carabinieri sono accorsi al Cie. Gli stranieri minacciavano di dare foco ai materassi per il mancato permesso di usare i telefoni. Due nordafricani sono stati arrestati e altri due già trasferiti al Cie di Bologna. Risulta che i fuggitivi fossero tra gli immigrati extracomunitari trasferiti a Modena dal centro di Caltanissetta, dove nella notte tra il 13 e il 14 novembre scorsi un incendio aveva devastato l'edificio. Già la notte scorsa alcuni stranieri trattenuti al Cie di Modena avevano cercato inutilmente di fuggire facendo un buco nel soffitto dello stabile. (ANSA)
ADRIATICIO: UN ARRESTO E DUE RESPINGIMENTI IN PORTO ANCONA
ANCONA, 11 DIC - La polizia di frontiera di Ancona ha arrestato un cittadino turco di 38 anni che viaggiava a bordo di un'auto di grossa cilindrata con due connazionali di 35 e 37 clandestini. I tre erano appena sbarcati in porto da un traghetto. I loro passaporti, francesi, sono stati controllati dagli agenti, che si sono accorti che uno dei documenti era contraffatto. L'autista è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, l'autovettura e il documento falso sequestrati e gli altri due turchi respinti con la stessa nave con cui erano arrivati. (ANSA)
FRANCIA;DETENZIONE MINORI CLANDESTINI È LEGALE
PARIGI, 11 DIC - La detenzione amministrativa di un immigrato in situazione irregolare accompagnato dai suoi figli minorenni non costituisce un trattamento inumano o degradante ed è quindi legale. Lo ha stabilito la corte di cassazione francese. La magistratura francese aveva giudicato la detenzione dei minorenni nei centri temporanei di detenzione amministrativa una palese violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani, insistendo sulla «grande sofferenza morale e fisica inflitta ai bambini». «Una sofferenza - affermavano ancora i magistrati francesi in una sentenza - chiaramente sproporzionata, con lo scopo di ricondurli alla frontiera». La corte di Cassazione ha però annullato la decisione, sottolineando che i giudici hanno sollevato «delle motivazioni inadeguate per caratterizzare un trattamento inumano e degradante». Ciò significa che la magistratura avrebbe dovuto motivare in modo più approfondito la loro decisione e non accontentarsi di scrivere che la detenzione dei minori è illegale. (ANSA)
GRECIA, UN MORTO E UN DISPERSO IN NAUFRAGIO
ATENE, 11 DIC - Un uomo è morto e una donna è data per dispersa in seguito all'affondamento nelle prime ore di oggi di un'imbarcazione che trasportava 27 immigranti clandestini a largo dell'isola di Leros. I 25 sopravvissuti sono stati portati in salvo da un peschereccio, secondo quanto indicano i media. Il naufragio è stato causato dalle cattive condizioni del mare e dai forti venti.(ANSAmed)
GUARDIA COSTIERA, CLANDESTINI SOCCORSI -70%
MILANO, 10 DIC - Quest'anno la guardia costiera ha soccorso meno di 10 mila immigrati, cioè meno di terzo di quelli dello scorso anno. L'ammiraglio Raimondo Pollastrini, il comandante generale della guardia costiera, tenendo una conferenza all'università Cattolica di Milano ha spiegato che nel 2009 i clandestini soccorsi in mare sono stati 9.108 contro i 34.827 del 2008, ovvero il 73% in meno. Lo stesso calo si è avuto per le unità intercettate (passate da 473 a 94) e quelle sequestrate (passate da 228 a 52). E questo è merito, fra l'altro, dell'accordo stretto con la Libia che prevede, fra l'altro, pattugliamenti misti delle coste. «Dopo la collaborazione siglata a maggio tra il governo italiano e quello libico - ha spiegato -, il flusso si è ridotto a poche decine di unità, con una diminuzione che, ad oggi, possiamo stimare attorno all'85-90%». Certo, «il contrasto via mare, pur avendo un effetto deterrente assai elevato - ha aggiunto -, non appare tuttavia uno strumento risolutivo se confrontato con la vastità delle aree marine da controllare, i mezzi a disposizione e i pericoli insiti per la salvaguardia della vita dei migranti». I canali di accesso, ad esempio, cambiano col tempo. Se negli anni Novanta la maggior parte degli sbarchi era nell'Adriatico, in seguito è passata a Sud, verso Sicilia, Calabria e in parte Sardegna. E ora si sono «aperti altri flussi - ha detto l'ammiraglio ispettore capo -, ad esempio quello dei curdi che sbarcano in Italia dopo essere passati da Turchia e Grecia». Con l'operazione Poseidon che ha coinvolto Italia, Turchia, Grecia coordinate dall'agenzia europea Frontex nel 2009 sono stati arrestati 160 scafisti. Dal 1992 gli sforzi della Guardia Costiera sono stati decisi come dimostrano alcuni dati sull'attività: 169.228 clandestini soccorsi dal 1992, 2.592 unità intercettate, 1.600 sequestrate e 455 persone arrestate. (ANSA
HAMMARBERG, ITALIA E MALTA INDAGHINO SU STRAGE
LA VALLETTA, (MALTA) 10 DIC - Il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg ha inoltrato una nuova richiesta ai ministri degli Interni di Italia e Malta per sollecitare una indagine sulla strage di immigrati avvenuta nell'agosto scorso, quando un gommone con circa 78 eritrei rimase alla deriva per 20 giorni nel Canale di Sicilia. Solo cinque migranti riuscirono a sopravvivere, dopo essere stati soccorsi dalle motovedette italiane a Sud di Lampedusa. I superstiti raccontarono che i compagni di viaggio erano morti di stenti durante la traversata e che una decina di imbarcazioni avevano ignorato le loro richieste d'aiuto. Una motovedette maltese, che li aveva agganciati il giorno precedente, si sarebbe invece limitata a rifornirli di acqua, viveri e carburante, invitandoli a proseguire verso Lampedusa. Nelle missive inviate ai ministri Roberto Maroni e Mifsud Bonnici, il commissario europeo auspica «l'apertura di un dibattito sulla necessità di armonizzare una politica sull'immigrazione con il rispetto dei diritti umani». Hammarberg, che aveva già inoltrato un'analoga richiesta il 27 agosto scorso, sottolinea infine le responsabilità legate al soccorso di persone in mare e raccomanda a Malta e all'Italia la necessità di «lavorare insieme costruttivamente nello sviluppo di pattugliamenti congiunti che rispettino i diritti umani e i principi umanitari». (ANSA)
IMMIGRAZIONE: BADANTI; FALSE ATTESTAZIONI DA 4-5000 EURO
VICENZA, 10 DIC - Costavano dai 4000 ai 5000 euro le false attestazioni di regolarità riferite alla 'Sanatoria colf-badantì offerte da una associazione per delinquere sgominata dalla Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza. Una parte dei soldi era da versare subito, il resto ad avvenuto rilasco dell'attestazione di inserimento della pratica nel sistema informatico del Ministero degli interni. In tutto, 447 pratiche, già esaminate dagli investigatori della Sezione mobile del Nucleo di polizia tributaria, secondo cui nelle mani degli indagati sono finiti almeno due milioni di euro. Tra i 13 arrestati (cinque in carcere, otto ai domiciliari), otto sono italiani, due marocchini, due bangladesi, un serbo. I reati loro contestati vanno dall'associazione a delinquere all'immigrazione clandestina alla truffa, fino ai delitti specifici previsti dalla normativa in tema di regolarizzazione di colf e badanti ed ai reati connessi alla violazione delle norme sulla privacy. Gli altri 20 indagati - 16 italiani e due bangladesi - sono invece stati al momento denunciati a piede libero per concorso in favoreggiamento all'immigrazione clandestina. L'organizzazione provvedeva a istruire e trasmettere telematicamente le richieste di emersione, associando ad ogni singolo cittadino extracomunitario segnalato come 'colf badantè il nominativo di un datore di lavoro che mai aveva avuto alle sue dipendenze il soggetto da regolarizzare. Le pratiche, nonostante la professione di colf sia prevalentemente femminile, riguardavano esclusivamente uomini provenienti da Bangladesh, Cina, India, Egitto, Marocco, Pakistan e Tunisia. (ANSA)
CASSAZIONE SU STRAGE PORTOPALO, 30 ANNI ALL'ARMATORE TURAB
Roma, 9 dic. (Adnkronos) - C'è un colpevole per la più grande strage di immigrati del dopoguerra nel Canale di Sicilia. La Quinta sezione penale della Cassazione ha, infatti, reso definitiva la condanna a 30 anni di reclusione nei confronti dell'armatore pakistano Ahmed Sheik Turab, considerato l'organizzatore del viaggio di migranti che, la notte di Natale del 1996, fece naufragio e dove persero la vita 283 clandestini tra pakistani, indiani, cingalesi e Tamil. Attualmente l'armatore, il cui ricorso è stato rigettato, è libero e dovrebbe essere in Libano. Su di lui resta in vigore il mandato d'arresto in Francia. La decisione di piazza Cavour conferma il verdetto della Corte d'assise d'appello di Catania che, il 9 aprile 2008, aveva condannato a 30 anni di reclusione l'armatore pachistano considerato l'organizzatore del viaggio di migranti che fece naufragio a 19 miglia al largo della costa di Portopalo di Capo Passero. Per la stessa vicenda il 9 aprile del 2008 la Corte d'assise d'appello di Catania ha condannato a 30 anni di reclusione il libanese El Hallal Youssef, comandante della 'Yohan' la nave madre che, secondo l'accusa, entrò in collisione con il barcone F174 poi inabissatosi, mentre stava effettuando il trasbordo degli immigrati. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Yossef El Hallal era al comando della 'Yohan', un mercantile che trasportava circa 450 immigrati. Il cargo si fermò tra Malta e la Sicilia, in attesa dell'arrivo di un'imbarcazione più piccola sulla quale trasbordare i migranti che dovevano raggiungere le coste siracusane. Le cattive condizioni del mare provocarono un incidente: durante l' operazione la nave madre speronò la carretta che in pochi istanti si inabissò con il suo carico umano. Per molto tempo quella tragedia rimase avvolta nel mistero, anche perchè i cadaveri degli immigrati rimasero imprigionati dentro il barcone. Solo alcuni anni dopo le telecamere piazzate su un mini sommergibile consentirono di localizzare il relitto, un peschereccio maltese che aveva come segno distintivo la sigla F-174, e di trovare la prova della strage. La Francia non ha mai estradato l'armatore, sostenendo che aveva già subito la detenzione per gli stessi reati. Per i parenti delle vittime era stata stabilita una provvisionale di 20 mila euro ciascuno ma, poichè l'armatore è stato giudicato in contumacia, nessuno dei familiari ha mai visto un centesimo. (Dav/Gs/Adnkronos)
DEVASTARONO CIE CALTANISSETTA, 21 DENUNCIATI
CALTANISSETTA, 9 DIC - La Digos di Caltanissetta ha denunciato per devastazione, rogo e danneggiamento aggravato 21 immigrati ritenuti responsabili dell'incendio appiccato al Centro di identificazione e espulsione di Pian del Lago nella notte tra il 13 e il 14 novembre scorsi. Le fiamme provocarono ingenti danni al centro rendendo inagibili tre padiglioni. La mattina successiva tutti gli ospiti furono trasferiti da Caltanissetta nei Cie di Lamezia Terme, Crotone, Bologna, Gorizia e Modena, tramite voli charter in partenza da Catania organizzati dal Dipartimento della pubblica sicurezza. L'indagine della Digos si è avvalsa della visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza all'interno della struttura e delle dichiarazioni di alcuni testimoni. Gli extracomunitari denunciati, secondo la ricostruzione della polizia, erano in attesa del riconoscimento da parte dei consolati e della successiva espulsione coatta dal territorio nazionale. È stato accertato che in tarda serata, anche a seguito della fitta nebbia che era scesa nella zona di Pian del Lago, alcuni degli ospiti, in particolare una dozzina di tunisini, avevano cominciato a prepararsi per la fuga. Dopo essersi vestiti e istigato tutti gli ospiti alla rivolta, hanno intrecciato le lenzuola per formare delle corde quindi si sono recati nel salone mensa dove hanno sradicato uno dei tavoli in cemento armato ricoperto di acciaio. Subito dopo lo hanno usato come testa d'ariete contro uno dei cancelli laterali del Centro e lanciando oggetti contro le forze dell'ordine tra cui pezzi di lavandini, wc e rubinetterie poco prima divelti dai servizi igienici e poi finestre, sedie e vassoi della mensa. Non riuscendo ad abbattere il cancello, anche perchè la polizia aveva circondato il perimetro esterno della recinzione, sono rientrati nei padiglioni adibiti a dormitori ammassando i propri indumenti sui materassi e sulle lenzuola e hanno appiccato l'incendio. (ANSA)
UE: ASILO, MOLTE DOMANDE E POCHE PROTEZIONI ACCORDATO A 76.300 SU 280.000
BRUXELLES, 8 DIC - Tante le domande dei richiedenti asilo nell'Ue, molte meno le protezioni accordate. Su 280.000 posizioni prese in esame nel 2008 nei 27 Paesi dell'Ue, hanno ottenuto una protezione 76.320 immigrati. In Italia, la situazione fotografata da Eurostat indica un totale di 20.260 domande: hanno beneficiato di un parere positivo 9.740 persone (quasi quindi il 50%). Nel complesso il numero maggiore di decisioni positive, anche se non in termini proporzionali, riguarda la Francia (11.500 contro 56.115 domande), seguita dalla Germania (10.700 contro 30.405) e dalla Gran Bretagna (10.200 contro 33.525). In tutta l'Ue lo status di rifugiato è stata ottenuta da 40.000 richiedenti asilo, mentre 25.500 hanno avuto una protezione sussidiaria e 10.800 hanno beneficiato di un soggiorno per ragioni umanitarie. Il tasso di riconoscimento, in prima istanza, varia molto da un Paese all'altro nell'Ue, dal 65% della Polonia al meno dell'1% della Grecia passando per il 48,2% dell'Italia e una media Ue del 28,3%. Quanto alle decisioni definitive in appello, in Italia la percentuale è zero, così come in Grecia, contro la media Ue del 23,7%. In Italia complessivamente nel 2008 è stata accordata protezione a 3.500 somali, a 1.600 eritrei e a 1.050 afghani, ma nell'Ue sono gli iracheni coloro che hanno ottenuto il maggior numero di protezione (16.640), seguiti dai somali (9.520).(ANSA)
VISITA RADICALI A CIE IN VARIE REGIONI
ROMA, 8 DIC - Ultimo giorno dell'iniziativa «Ponte dell'Immacolata nei centri per immigrati», promossa dai radicali Marco Pannella, Emma Bonino, Rita Bernardini e Maurizio Turco insieme al direttore di Radio radicale Massimo Bordin e al presidente dell'associazione «A buon diritto» Luigi Manconi. Decine di parlamentari, accompagnati da dirigenti e militanti radicali e da volontari di associazioni visiteranno i Cie (centro di identificazione ed espulsione), i Centri di accoglienza per richiedenti asilo e i Centri di accoglienza sparsi sul territorio nazionale. In particolare, verranno «ispezionati» i centri di Ponte Galeria a Roma, Bari (Palese), Pian del lago (Caltanissetta), Salina Grande (Trapani), Mazara del vallo (Trapani) e Valderice (Trapani). Nel corso delle ispezioni, cominciate nei giorni scorsi, i visitatoti stanno registrando, attraverso la compilazione di un questionario, informazioni relative al numero di immigrati ospitati e alla loro nazionalità, dati sul personale in servizio e sull'assistenza e i servizi prestati dalle strutture. I parlamentari che hanno aderito all'iniziativa dei radicali sono tutti del Pd con l'eccezione di Savino Pezzotta dell'Udc. (ANSA)
GENOVA: 5 KURDI CHIEDONO ASILO AL PORTO,FERMATO MARITTIMO
GENOVA, 7 DIC - Cinque turchi kurdi, arrivati a Genova come clandestini a bordo della nave Mukkades Kalkavan, sono stati accolti sul territorio nazionale in conseguenza della loro richiesta di asilo politico. L'uomo che avrebbe favorito l'imbarco dei cinque nel porto turco di Izmir, un marittimo turco di 39 anni, Suleyman Evircan, è stato sottoposto a fermo di pg e si trova ora a disposizione del pm genovese Stefano Puppo. Secondo quanto ricostruito dalla Polmare, la vicenda ha inizio ai primi di novembre, quando il capitano della nave turca, in arrivo allo scalo del capoluogo ligure, si accorge della presenza dei cinque e la segnala. In quell'occasione i cinque uomini, di un'età compresa tra i 30 ed i 40 anni, vengono respinti dalle autorità italiane e sono così costretti a proseguire il viaggio a bordo della Mukkades Kalkavan. I cinque vengono respinti anche in Francia ed in Spagna, fino a quando, di ritorno a Genova, con l'aiuto di un'interprete, spiegano di essere curdi e di chiedere asilo politico. Ascoltati dagli agenti della polizia di frontiera, gli immigrati spiegano di aver consegnato del denaro (tra i mille ed i tremila euro ciascuno) ad Evircan, per ottenere l'imbarco. Nel corso di una perquisizione nella cabina del marittimo, nascosti nella custodia di una cinepresa, gli agenti hanno trovato undicimila euro. (ANSA)