I giudici della prima sezione del tribunale di Agrigento hanno assolto i sette tunisini arrestati, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, l'8 agosto del 2007. I sette erano arrivati con due pescherecci sulle coste di Lampedusa con 44 migranti a bordo soccorsi a 40 miglia a sud dell'isola dopo che avevano lanciato l'sos con un telefono satellitare. La Capitaneria aveva però negato l'autorizzazione all'ingresso nelle acque territoriali ai due comandanti dei pescherecci, invitandoli a fare rotta verso le coste nordafricane. Bayoudh Abdelkarim, Bayoudh Mohamed Amin, Ibrahim Hamza, Kalifha Kamel, Zenzri Abdelbasset, Gharred Lassad e Jafouri Abdelwahed, rimasero in carcere 32 giorni. I giudici di Agrigento hanno condannato però i due comandanti dei pescherecci, Bayoudh Abdelkarim e Zenzeri Abdelbasset, a due anni e sei mesi di reclusione per l'imputazione di resistenza a pubblico ufficiale visto che disattesero gli ordini di restare fermi al largo di Lampedusa. I pm, Santo Fornasier e Maria Antonia Di Lazzaro, avevano chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Giacomo La Russa e Leonardo Marino, ha subito dichiarato che si tratta di una sentenza contraddittoria e che ricorrerà innanzi alla Corte di Appello di Palermo.
Il processo è durato più di due anni e nel frattempo i due pescherecci (Mortedha e Mohamed el Hedi) sotto sequestro a Lampedusa e abbandonati in un piazzale sotto il sole, sono da buttare.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Giacomo La Russa e Leonardo Marino, ha subito dichiarato che si tratta di una sentenza contraddittoria e che ricorrerà innanzi alla Corte di Appello di Palermo.
Il processo è durato più di due anni e nel frattempo i due pescherecci (Mortedha e Mohamed el Hedi) sotto sequestro a Lampedusa e abbandonati in un piazzale sotto il sole, sono da buttare.