28 October 2009

Brevi dalla frontiera n°12

UE: IMMIGRAZIONE; ITALIA INCASSA SOSTEGNO, ONERI DIVISI
(di Chiara De Felice)
BRUXELLES, 30 OTT - L'Italia e gli altri Paesi europei, continuamente sotto pressione per i flussi migratori dalla sponda sud del Mediterraneo, incassano il sostegno del resto della Ue, che oggi si è impegnata a condividere con loro oneri e responsabilità di un fenomeno che non accenna a dare tregua. «Pienamente soddisfatta» l'Italia, che per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si è vista accogliere tutte le proposte più importanti. Dopo che il premier Silvio Berlusconi e il presidente Nicolas Sarkozy, in una lettera congiunta, avevano chiesto «solidarietà concreta» ai loro partner europei, il Consiglio risponde in modo affermativo e sottolinea nelle sue conclusioni come ci sia «la necessità di solidarietà tangibile ed efficace con gli Stati membri che subiscono una particolare pressione migratoria». Tre le azioni che Roma e Parigi sollecitavano, tutte accolte dalle conclusioni del Consiglio. Primo, il rafforzamento di Frontex, l'agenzia europea di pattugliamento delle coste. La Ue chiede alla Commissione di studiare la possibilità «di noleggio regolare, finanziato da Frontex, di voli di rimpatrio congiunti» di clandestini. Inoltre, per «potenziare le capacità operative di Frontex», i 27 chiedono «una messa a punto di procedure operative comuni chiare, con regole d'ingaggio per le operazioni congiunte in mare, badando a tutelare le persone bisognose di protezione». E anche «la cooperazione operativa tra Frontex e paesi di origine e di transito» deve aumentare. Semaforo verde anche per la proposta italiana di creare un'Agenzia europea per l'Asilo, che sarà attiva entro la fine di dicembre. Ultimo punto, il potenziamento del dialogo con la Libia sulla gestione della migrazione e la risposta all'immigrazione clandestina: la Ue sollecita un accordo che copra anche gli aspetti «della cooperazione in mare, del controllo delle frontiere e della riammissione». L'Italia è «pienamente soddisfatta» dalle decisioni adottate oggi dal Consiglio in materia di immigrazione: «Abbiamo ottenuto il recepimento delle proposte più importanti» avanzate di recente da Berlusconi e Sarkozy«, ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini nella conferenza stampa che ha chiuso il summit a Bruxelles.(ANSA).

TRATTA: IN ITALIA COME SCHIAVE DONNE 'ACQUISTATÈ IN VILLAGGI NIGERIA
BARI, 30 OTT - Sarebbero a capo di un'organizzazione che 'acquistà giovani donne nei villaggi della Nigeria, portate poi in Italia, dopo un viaggio disumano via mare, e costrette a prostituirsi, con maltrattamenti, minacce e anche riti voodoo. Per questo oggi gli agenti di polizia della Questura di Bari hanno fermato due donne e stanno cercando un uomo. Le due donne fermate sono due 'maman', Adedeji Leliletu, di 29 anni, e Aigbe Abies, di 35, entrambe nigeriane, accusate di riduzione in schiavitù, tratta degli esseri umani, violenza sessuale, favoreggiamento all'immigrazione clandestina, induzione e sfruttamento della prostituzione. L'uomo ricercato è un nigeriano di circa 50 anni, che avrebbe sostenuto le 'maman' nelle loro attività. In particolare, l'uomo avrebbe sfruttato e maltrattato un'altra giovane prostituta nigeriana, di 25 anni: è stata questa giovane donna a permettere agli agenti di aprire l'indagine che ha portato ai fermi di oggi. La giovane è una vittima dell'organizzazione: lo scorso 26 luglio venne ricoverata nel Policlinico di Bari con ferite da taglio. In un primo momento raccontò agli agenti di avere avuto una colluttazione con un cliente. Versione che successivamente smentì, raccontando agli agenti di polizia di essere stata accoltellata lievemente, per circa 10 volte, al collo e al petto, da una prostituta sua connazionale, a Sandonaci, nel brindisino, dove era costretta a prostituirsi. La lite sarebbe nata per futili motivi, probabilmente, secondo gli investigatori, per una discussione per un panino. Nonostante le ferite, la giovane nigeriana prese un treno e tornò a Bari, dove viveva da quando l'uomo ricercato l'aveva portata dalla provincia di Milano. Qui era giunta dopo un lungo viaggio. Arrivata dalla Libia, la donna era sbarcata a Lampedusa, poi trasferita nel Cie di Crotone, e infine presa in consegna dall'uomo ricercato che le aveva promesso un lavoro. A Bari, la giovane prostituta era diventata vittima delle due 'maman', considerate dagli inquirenti a capo di una organizzazione criminale a livello regionale. Le donne, che tenevano la giovane sotto scacco anche con riti voodoo e minacce, hanno anche costretto la giovane ad abortire con potenti intrugli di medicine, dopo che questa era rimasta incinta a causa delle ripetute violenze sessuali subite da amici delle 'maman'.(ANSA)

CONSIGLIO TOSCANA, MOZIONE SUI RESPINGIMENTI COLLETTIVI
Firenze, 29 ott. - È stata approvata a maggioranza (hanno votato contro i gruppi del centrodestra) dal Consiglio regionale della Toscana la mozione «sulla situazione dei respingimenti collettivi» degli immigrati che cercano di sbarcare sulle coste italiane. Ad illustrare il testo del documento, sottoscritto da Sd, Pd, gruppo Misto, Verdi, Prc, Pdci e Ps, è stata la prima firmataria Alessia Petraglia (Sd). La consigliera ha ricordato che i principi dei diritti della persona previsti dalla Convenzione europea, dalla Corte europea dei diritti umani, dalla Convenzione di Ginevra e da una serie di articoli della normativa italiana e dei protocolli sottoscritti dall'Italia «vietano le espulsioni collettive» e prevedono la verifica, caso per caso, della sussistenza dei requisiti «per il diritto di asilo». Una verifica «che l'Italia non fa», ha detto Petraglia. Con la mozione impegna quindi la Giunta regionale «a richiamare il governo nazionale al rispetto dei diritti umani e degli obblighi internazionali» sospendendo «le pratiche di respingimento collettivo» e impegna la Giunta «a chiedere al Parlamento nazionale l'attivazione di una commissione sull'attuazione degli accordi Italia-Libia» per verificare se i migranti in arrivo abbiano i requisiti per concedere loro il diritto d'asilo (Adnkronos)

NIENTE MIGRANTI A LAMPEDUSA, CENTRI RIDOTTI CONVENZIONE CON SOCIETÀ IN SCADENZA, 55 LICENZIAMENTI
LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 29 OTT - Scade fra due giorni la convenzione tra il ministero dell'Interno e la società 'Lampedusa accoglienzà che gestisce il centro per i migranti che sbarcano nell'isola e i responsabili dell'azienda hanno già comunicato ai 55 dipendenti l'imminente licenziamento. I due centri per i migranti però non chiuderanno, spiega il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis, perchè vi continueranno a operare una sessantina tra militari e carabinieri del battaglione di Palermo. «So che la convenzione era in scadenza ma la dovrebbero avere prorogata al 31 dicembre perchè il ministero non intende chiudere nè il centro di contrada Imbriacola nè quello di Capo Ponente - spiega de Rubeis - Gli operatori della società Lampedusa Accoglienza però stanno per essere licenziati visto che comunque non ci sono migranti. Il ministero ha rimesso a posto la vecchia struttura, ma Lampedusa Accoglienza ha dovuto diminuire le ore di lavoro ai 40 precari, poi licenziati. Un altra trentina di lavoratori a tempo indeterminato, che lavoravano nel vecchio centro di accoglienza, hanno avuto l'avviso di licenziamento». Sembra infatti difficile che il ministero rinnovi il contratto perchè il numero dei migranti che giungono a Lampedusa si è ridotto notevolmente grazie all'accordo tra Italia e Libia; i migranti intercettati al largo dell'isola delle Pelagie vengono respinti o dirottati verso Porto Empedocle (Ag). «Nei mesi scorsi - aggiunge il sindaco - hanno adoperato i dipendenti per la manutenzione, ma ormai sono otto mesi che si praticano i respingimenti e, in pratica, non lavorano più. A Imbriacola rimangono comunque 30 militari che il ministro della Difesa Ignazio La Russa mandò a dicembre scorso e poi una trentina carabinieri». È probabile che sia bandita una nuova gara, ma in ogni caso i tempi si potrebbero allungare. Una delle possibilità, paventate dalla Cisl, è una sorta di contratto a chiamata per il personale, di volta in volta, se sarà necessario per fronteggiare le emergenze. (ANSA)

SBARCA IN CALABRIA UN CENTINAIO DI CURDI
CROTONE, 28 OTT - Un centinaio di immigrati di etnia curda sono sbarcati stamani sulla costa crotonese, nel tratto compreso tra Steccato di Cutro e Botricello. Gli immigrati sono arrivati a riva a bordo di un vecchio peschereccio di una ventina di metri, finito sulla riva di notte. Quindi si sono allontanati a piedi dalla zona. A segnalare lo sbarco alle forze dell'ordine sono stati alcuni passanti. Carabinieri e polizia hanno rintracciato gli immigrati a gruppetti, sparsi lungo la costa, sino a Catanzaro. Nei pressi della stazione del quartiere Lido, infatti, è stato trovato l'ultimo gruppetto. Adesso gli immigrati, tra i quali ci sono alcune donne e ragazzi di età compresa tra i 9 ed i 17 anni, vengono portati nel Centro di prima accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto dove saranno identificati. (ANSAmed)

SBARCO POZZALLO, FERMATI QUATTRO PRESUNTI SCAFISTI
Palermo, 28 ott. - (Adnkronos) - Quattro persone, due egiziani e due eritrei sono stati fermati nella tarda serata di ieri sera dagli agenti della Squadra mobile di Ragusa e del Servizio centrale operativo della Polizia di Roma, insieme ai militari della Guardia di Finanza. Si tratta di Rafat Moatemid, 34 anni; Karim Al Braui, 25 anni; Amaniel Ashmelash, 26 anni; e Huruy Gyssau, 25 anni. I quattro sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidio colposo e reati inerenti il codice della navigazione. Per gli investigatori sarebbero gli scafisti del barcone con cui lunedì scorso, dopo essere rimasto per diversi giorni in balia del mare in tempesta, sono sbarcati 297 immigrati a Pozzallo, nel ragusano. Durante la traversata un migrante è deceduto per gli stenti. I quattro cittadini extracomunitari sottoposti a fermo sono stati rinchiusi presso la casa circondariale di Modica a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, Gaetano Scollo. (Loc/Col/Adnkronos)

BARCONE;INDAGINI SU SOSPETTO ABORTO PER STENTI
POZZALLO (RAGUSA), 28 OTT - Potrebbero essere due i morti causati dagli stenti a cui sono stati sottoposti i 297 migranti sbarcati due giorni fa Pozzallo: oltre all'uomo il cui corpo era nel barcone, ci sarebbe anche l'aborto di una giovane donna che avrebbe perso il figlio per gli stenti subiti durante i sei giorni di traversata, trascorsi senza viveri e acqua. È il nuovo profilo di indagine sul quale sta lavorando la squadra mobile della Questura di Ragusa che, su disposizione della Procura di Modica, sta acquisendo le cartelle cliniche delle persone ricoverate in ospedale dopo lo sbarco. Tra queste ci sarebbe una donna che mostrava i segni di un aborto naturale; gli investigatori stanno cercando di verificare se possa essere stato causato dall'assenza di cibo e di bevande sull'imbarcazione. Le indagini hanno fatto emergere le «condizioni disumane» a cui sono stati sottoposti i migranti: senza viveri e acqua per una traversata nel mare in tempesta durata sei giorni. Il viaggio sarebbe stato preceduto da una sorta di «corso di sopravvivenza in Libia, da dove i migranti sono salpati, con l'obbligo di mangiare una sola volta in dieci giorni.(ANSA)

ITALIA-GRECIA, PATTUGLIE MISTE NEI PORTI
ATENE, 28 OTT - Pattuglie miste italo-greche per il controllo dell'immigrazione sono entrate in funzione a Bari e Brindisi da una parte e nei porti di Patrasso ed Igoumenitsa dall'altra. L'operazione, che si articola in controlli a campione sul transito sia passeggeri che merci, è volta a frenare il traffico di esseri umani verso l'Italia e l'Europa che avviene in particolare con il trasporto di immigrati in container, tir o altri veicoli in partenza dai porti ellenici. Per quanto riguarda la parte italiana le pattuglie miste sono sotto la responsabilità della Direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, attraverso l'Ufficiale di collegamento italiano in Grecia, e da parte greca sono invece organizzate dalla Guardia costiera. Decine di migliaia di immigrati giungono ogni anno in Grecia sopratutto dalla Turchia, con l'obiettivo di raggiungere il resto dell'Europa. A cominciare dall'Italia dai porti di Patrasso e Igoumenitsa che collegano regolarmente i due Paesi.(ANSAmed)