Il blog di Gabriele Del Grande. Sei anni di viaggi nel Mediterraneo lungo i confini dell'Europa. Alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d'Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere.
26 October 2009
Barcone sbarca nel ragusano, un morto tra i 207 migranti
PALERMO, 26/10/09 - Hanno raggiunto Pozzallo i 207 migranti che da giorni si trovavano in balia del mare nel canale di Sicilia dopo essere stati avvistati venerdì al largo delle coste libiche. Malta non li aveva soccorsi, la Libia aveva ignorato le ripetute segnalazioni delle autorità e sotto lo sguardo critico e preoccupato delle organizzazioni che si occupano dei diritti umani, i migranti sono stati aiutati solo quando sono entrati nelle acque Sar (salvataggio e ricerca) di competenza italiana. E ora si scopre che uno di loro non ce l'ha fatta.
Tre motovedette della capitaneria di porto hanno effettuato le operazioni di trasbordo, rese difficoltose dalle condizioni del mare che, nella zona, è forza quattro con vento di venti nodi. Al fianco del natante di 17 metri, per proteggerlo dalle difficile condizioni meteo, anche la petroliera "Antignano" del compartimento marittimo di Livorno, che era stata inviata sin da subito sul posto dell'avvistamento dalla Capitaneria di porto, e che si è messa a breve distanza dalla carretta del mare rifornendola costantemente di viveri e acqua.
L'odissea è terminata alle 17.45 circa, quando i 207 migranti sono stati fatti sbarcare a Pozzallo, in provincia di Ragusa. La zona dell'attracco è stata isolata dalle forze dell'ordine per consentire lo sbarco e l'assistenza. A quel punto la drammatica scoperta: a bordo anche un morto.
"Ci auguriamo che quanto prima si ponga fine a questa odissea", aveva detto la portavoce in Italia dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, Laura Boldrini. "In questi giorni c'è stata molta confusione su competenze e responsabilità. Come dire che la storia purtroppo si ripete e i ping pong di responsabilità continuano. Ora la cosa più importante è che le operazioni di soccorso vadano a buon fine - ha concluso Boldrini - e che queste persone possano toccare terra ed essere assistite".