BOLOGNA, 20 giugno 2009 - Riprendono i respingimenti in Libia. La notizia è giunta ieri mattina, mentre a Roma l'Acnur celebrava la giornata mondiale del rifugiato. A essere respinti sono 72 cittadini nigeriani: 44 uomini e 28 donne. Non è esclusa la presenza di ragazze vittime di tratta per lo sfruttamento della prostituzione. Mentre Save the Children sostiene che a bordo ci fossero dei minori non accompagnati. Critico il Tavolo Asilo, che già nei giorni scorsi aveva scritto al presidente Napolitano. Il gommone era stata segnalata il giorno prima da un aereo privato a 29 miglia a sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese per le operazioni di ricerca e soccorso. Nella zona era stato inviato anche un aereo militare tedesco, impegnato nella missione Frontex di pattugliamento congiunto del Mediterraneo, di stanza nell'aeroporto maltese di Luqa.
Prima del suo ingresso nelle acque territoriali italiane, l'imbarcazione è stata bloccata dalle motovedette della Capitaneria di Porto di Lampedusa e della Guardia di Finanza. Il Dipartimento Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno ha precisato: «Visto che nessuno dei 72 clandestini ha manifestato la volontà di chiedere asilo, d'intesa con le autorità libiche, i migranti sono stati trasbordati su un'unità della Marina libica, per essere ricondotti a Tripoli». Ma è davvero immaginare come in alto mare, in poche ore, senza interpreti, si possa spiegare il diritto d'asilo a 72 persone in mare da giorni. E infatti molte critiche sono state espresse dal Tavolo Asilo e dall'Acnur. Di certo c'è soltanto il racconto dei precedenti respingimenti. Quando i militari italiani ammisero di aver mentito ai profughi, dicendo loro che li stavano portando a Lampedusa anziché verso le galere libiche.
Prima del suo ingresso nelle acque territoriali italiane, l'imbarcazione è stata bloccata dalle motovedette della Capitaneria di Porto di Lampedusa e della Guardia di Finanza. Il Dipartimento Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno ha precisato: «Visto che nessuno dei 72 clandestini ha manifestato la volontà di chiedere asilo, d'intesa con le autorità libiche, i migranti sono stati trasbordati su un'unità della Marina libica, per essere ricondotti a Tripoli». Ma è davvero immaginare come in alto mare, in poche ore, senza interpreti, si possa spiegare il diritto d'asilo a 72 persone in mare da giorni. E infatti molte critiche sono state espresse dal Tavolo Asilo e dall'Acnur. Di certo c'è soltanto il racconto dei precedenti respingimenti. Quando i militari italiani ammisero di aver mentito ai profughi, dicendo loro che li stavano portando a Lampedusa anziché verso le galere libiche.