15 June 2008

L'Egitto deporta 200 eritrei. Uno spiraglio per l'Unhcr

CAIRO, 15 giugno 2008 - Il governo egiziano ha finalmente autorizzato l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) a incontrare i richiedenti asilo eritrei. L’accordo giunge in coincidenza con l’avviata deportazione di massa degli eritrei disposta dal Cairo. Abeer Etefa, portavoce dell’UNHCR, ha dichiarato che l’Alto commissariato e’ stato aurorizzato a visitare i campi di detenzione di Assuan, nel sud, e quello di Hurghada, sul Mar Rosso. L’ultima visita ai campi risaliva al 27 febbraio scorso. L'UNHCR dispone di una lista di 1.600 nominativi di richiedenti asilo eritrei. Per loro l’Egitto rappresenta soltanto un paese di transito, per cercare asilo in Israele, per viaggiare verso la Siria e da li’ verso la Turchia e la Grecia, oppure semplicemente per abbandonare il Sudan, sempre meno sicuro.

Il portavoce del Ministero degli affari esteri egiziano Hossam Zaki ha detto di accogliere con favore un parere dell’UNCHR sulle domande di asilo politico. Ma intanto le deportazioni non sembrano arrestarsi. Secondo Amnesty International sono gia’ 500 gli eritrei rimpatriati. L’ultimo aereo e’ decollato sabato scorso con 200 passeggeri a bordo. Per capire cosa rischiano in caso di rimpatrio consigliamo il documentario “Voices of torture