Sale a 8 il numero dei corpi recuperati a Lampedusa dopo il naufragio dello scorso 6 settembre. L'ultimo cadavere è stato ripescato nelle acque di Cala Pulcino dai pescatori dell'isola. Gli stessi che lo scorso 12 ottobre avevano ritrovato impigliato nelle reti il corpo senza vita di un altro ragazzo tunisino annegato in quel naufragio. Di seguito i dettagli della notizia sulla stampa locale.
Il blog di Gabriele Del Grande. Sei anni di viaggi nel Mediterraneo lungo i confini dell'Europa. Alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d'Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere.
29 October 2012
26 October 2012
Spagna: 14 morti e 4 dispersi in un naufragio
Naufragio al largo delle coste spagnole, nel mare di Alboran, al largo di Hoceima. Durante le operazioni di salvataggio, sono stati recuperati i corpi senza vita di 14 ragazzi. Altre 4 persone sono date per disperse. I 17 superstiti sono stati ricoverati in gravi condizioni di ipotermia all'ospedale di Motril, in Spagna. Dal 1988, sono almeno 18.567 i viaggiatori morti alle frontiere della Fortezza Europa. Di seguito il dettaglio della notizia sulla stampa spagnola.
25 October 2012
In nome del popolo italiano
di Gabriele Del Grande e Stefano Liberti
fotografia Enrico Parenti, montaggio Chiara Russo
Padri di famiglia, lavoratrici, ragazzi e ragazze nati in Italia. Al centro di identificazione e espulsione (CIE) di Roma ne arrivano ogni giorno. Non hanno commesso alcun reato, eppure rischiano di passare 18 mesi dietro le sbarre in attesa di essere espulsi. La loro detenzione è convalidata da un giudice di pace. In nome del popolo italiano. Basta un permesso di soggiorno scaduto. Lo dice la legge e questo basta a tranquillizzare l'opinione pubblica e a rimuovere il problema. Noi però abbiamo deciso di andare a vedere. Ne è nato un mini-doc, un viaggio per immagini e storie nel CIE di Roma. Perché siamo convinti che mostrare quei luoghi e ascoltare quelle voci significa rompere una definizione. E ribadire che nessun essere umano è illegale. Nemmeno quando lo dice una legge.
"In nome del popolo italiano" è il primo di una serie di documentari brevi prodotti da Zalab con il contributo di Open Society.
24 October 2012
Speciale Siria. La rivoluzione tradita

tratto da Arte e Libertà, Al Fann wa al Hurriya
Diciotto mesi fa erano a Homs, Aleppo e Damasco, tra i primi organizzatori di quello che delle primavere arabe è stato il più duraturo, creativo e organizzato movimento non violento e laico. Laico sì perché Khater e Khalaf sono sunniti, Rita e Louise alawite, Maan druso, Fadi cristiano e Farzand curdo. E perché Wassim che è ateo, è entrato per la prima volta in una moschea durante la rivoluzione, perché le moschee erano gli unici luoghi dove ci si poteva aggregare in massa, il venerdì durante la preghiera, per poi uscire in una manifestazione prevenendo le forze di sicurezza.
23 October 2012
Spagna: ripescato un cadavere a Punta Almina
Il mare Mediterraneo ha riconsegnato alle sue coste l'ennesima vittima delle traversate. Si tratta di un giovane africano, non identificato e non identificabile dopo dieci giorni passati in acqua, divorato dal sale e dai pesci. Il corpo è stato ripescato nelle acque di Punta Almina, nel sud della Spagna. Di seguito i dettagli della notizia sulla stampa spagnola.
Speciale Siria. Vendetta, atto secondo?
Bab Hawa, un combattente della brigata Faruq riposa dopo una notte al fronte, foto di Alessio Genovese
ALEPPO - Dall'inizio della rivoluzione in Siria sono già morte 30mila persone, in maggior parte civili. Eppure il peggio rischia ancora di arrivare. Perché il sangue versato grida vendetta. E non è detto che con la fine della dittatura finisca anche la guerra. O quantomeno non è detto che la guerra finisca senza un regolamento di conti tra sunniti e alawiti. Ovvero senza che altro sangue innocente venga versato.Dopotutto sarebbe la conseguenza naturale delle politiche di Bashar, che dall'inizio della rivolta ha scommesso tutto sulla divisione settaria del paese, facendosi protettore delle minoranze contro quello che la propaganda del governo chiama il terrorismo sunnita. Nei quartieri cristiani di Aleppo e Damasco sono state formate delle bande armate pronte a difendere le proprie comunità. Lo stesso è successo nei quartieri alawiti di Homs e nei villaggi delle regioni alawite. Ma è soprattutto nelle campagne che il regime ha giocato la carta del settarismo. Reclutando centinaia di alawiti per commettere il lavoro sporco dei massacri nei villaggi a maggioranza sunnita.
22 October 2012
Speciale Siria. Restate all'inferno
Campo profughi di Atma, foto di Alessio Genovese
ATMA (IDLIB) - Appese ai rami d'olivo, un tempo simbolo di pace, pendono le altalene dei bambini. Vuote. E tra le radici dei vecchi alberi siedono cerchi di padri di famiglia sconfitti. Versano il tè nei bicchieri, e tra una sigaretta e l'altra si interrogano sul domani. “La Siria non ci vuole, la Turchia nemmeno. Dove dobbiamo andare? Dicono che siamo terroristi! Ma io vedo solo donne e bambini qua intorno! Sono loro i terroristi?”. Aala è arrivato ad Atma tre giorni fa, da Daira Azza. È ferito alla schiena. Una scheggia della bomba che gli ha distrutto la casa. Dalla sua tenda si vede bene la frontiera. È lì davanti, a quattrocento metri di distanza. Ha la forma di una rete di ferro che percorre il crinale della collina come la cicatrice di una vecchia ferita. Ma vista dagli oliveti di Atma assomiglia di più a una gabbia. Sì perché nell'ultimo paese siriano prima del confine turco di Rihanli, migliaia di civili in fuga sono intrappolati in mezzo ai campi.
21 October 2012
Speciale Siria. Internazionalisti o terroristi?

Il corpo di Abu Abed nella moschea di Sukkari ad Aleppo, foto di Alessio Genovese
ALEPPO - Avevo conosciuto Abu Abed la sera prima, all'ospedale Zarzur, insieme ad Abu Moaz e Abu Zeid. Lasciati i fucili all'ingresso della clinica e trascinati dalla voce di petto di Abu Zeid, avevano intrattenuto medici e infermieri per una buona mezz'ora con tutto un repertorio di canzoni di guerra. Canzoni che incoraggiano i ragazzi a impugnare le armi, a dire addio ai propri familiari e a partire per la guerra. Una guerra combattuta nel nome di dio per porre fine all'ingiustizia e all'oppressione e per diffondere l'islam. Senza temere mai di morire. Perché chi muore da martire nella via del signore, vivrà in paradiso in eterno. È quello che gli uomini di religione chiamano jihad. Ed è quello che sta spingendo centinaia di giovani da tutto il mondo a unirsi alla rivoluzione siriana. Ragazzi come Abu Zeid e Abu Moaz, che in Siria sono arrivati da molto lontano.
20 October 2012
Speciale Siria. La guerra di Aleppo
+18 IMMAGINI NON ADATTE A UN PUBBLICO SENSIBILE. Aleppo, Bab Hadid, un bombardamento aereo del regime di Assad provoca un massacro tra i civili in fila davanti a un forno del pane
ALEPPO - Di Abu Abed rimane soltanto una foto. Ha in braccio le due figlie, una di tre anni e l'altra di quindici giorni. L'aveva scattata con il cellulare il giorno prima di partire per il fronte. Adesso il suo corpo è steso su una barella al centro della moschea di Sukkari. Coperto da un lenzuolo bianco macchiato di sangue. Rosso, come i tappeti sul pavimento. Un gruppo di uomini in armi si avvicinano al morto. Indossano tute mimetiche, le barbe lunghe e i piedi nudi. Con una mano sollevano il lenzuolo sopra il volto per un ultimo sguardo all'amico scomparso. Poi lo baciano sulla fronte fredda e ingiallita. Sono i suoi compagni di brigata. Alcuni non riescono a trattenere le lacrime. Ma sono pianti brevi e discreti. Non c'è tempo per il lutto. Pochi minuti, una preghiera che è promessa di vendetta contro il regime e si torna a combattere. Perché la guerra nella città di Aleppo non conosce sosta.
10 October 2012
Spagna: naufragio a Melilla, muore una bimba, 4 dispersi
Aveva tra i quattro e i cinque anni l'ultima vittima della Fortezza Europa. Si tratta di una bambina africana, l'identità è sconosciuto. Il suo corpicino è stato avvistato ieri alla spiaggia Galapagos, a Melilla, una delle due enclave spagnole in Marocco. Galleggiava tra le onde. La Guardia Civil spagnola ritiene che faccia parte dei 5 dispersi che stavano cercando da lunedì scorso, quando naufragò davanti a Calatrifa una imbarcazione con 17 passeggeri. Gli altri 4 dispersi sono un bambino e tre donne. Di seguito i dettagli della notizia sulla stampa spagnola.
08 October 2012
Spagna: muore annegato un neonato di 8 mesi
Aveva soltanto otto mesi l'ultima vittima della fortezza Europa. Un neonato. E' morto annegato durante un naufragio avvenuto nelle acque di Melilla, l'enclave spagnola in Marocco. Di seguito i dettagli della notizia sula stampa spagnola.
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