Nei giorni in cui ormai anche il governo italiano ha scaricato il vecchio amico Gheddafi, vale la pena ricordare con quanta premura il ministro La Russa spedì a Tripoli le frecce tricolori, poco più di un anno fa, per festeggiare il patto d'amicizia col dittatore libico. E vale la pena ricordare con quanto ardore il ministro Maroni abbia difeso i respingimenti in Libia, già a suo tempo negoziati dal governo Prodi e dal ministro Amato e in seguito difesi a spada tratta dai vari Fassino e Chiamparino... Facile oggi scaricare il regime di Gheddafi come criminale. Ma negli annali di storia resterà traccia della politica dei governi passati. Questo blog denuncia da ormai quattro anni i crimini della polizia di Gheddafi commessi sulla pelle dei tanti viaggiatori che dalle sabbie del Sahara raggiungevano la Libia per poi proseguire via mare verso Lampedusa. Arrestati, vessati e torturati dagli uomini del regime che l'Italia aveva promosso a fidati cani da guardia del cortile europeo. Non abbiamo avuto molto ascolto in questi anni. Adesso che tutti i riflettori sono puntati su Tripoli, proviamo a rilanciare quelle notizie. Di seguito trovate tutte le nostre pubblicazioni sulla Libia. Il primo rapporto del 2007, il viaggio a Tripoli nel 2008, l'audiodocumentario di Herzog, il film "Come un uomo sulla terra", le telefonate nei campi di detenzione, tutte le inchieste fatte al tempo dei respingimenti e la campagna "Io non respingo". Aiutateci a diffonderle in rete. E che nessuno dei nostri politici adesso giochi al nonlosapevo.