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24 May 2012

Cie: il Tar annulla la circolare Maroni della censura

Con sentenza depositata il 18 maggio scorso, il TAR del Lazio ha dichiarato illegittimo il divieto di opporre ai giornalisti un generico diniego di accesso ai Centri d’identificazione e Espulsione (CIE). Il ricorso contro i ripetuti dinieghi all’accesso ai CIE era stato introdotto dai giornalisti Raffaella Cosentino e Stefano Liberti e promosso dagli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci in collaborazione con Open Society Justice Initiative (OSJI). I ricorrenti avevano richiesto l’annullamento della censura imposta dall’ex Ministro dell’Interno Roberto Maroni, che con la circolare 1305 del primo aprile 2011 vietò alla stampa l’accesso nei centri di detenzione “fino a nuova disposizione”, motivando genericamente tale divieto con il fine di non intralciare le attività dei centri “in considerazione del massiccio afflusso di immigrati provenienti dal Nord Africa”.

14 December 2011

E adesso tutti nei Cie! Come si fa l'accredito stampa


Il Cie di Torino ripreso dal balcone di un condominio

Dalle parole ai fatti. Per mesi migliaia di persone si sono mobilitate chiedendo il diritto di entrare nei Cie, per poter raccontare all'esterno la violenza istituzionale di quelle strutture. E adesso è arrivato il momento di adempiere a quell'impegno. Ieri è caduta la censura. E già molti di voi ci hanno chiesto come districarsi nella burocrazia delle Prefetture per ottenere l'accredito. Oggi vi spieghiamo tutto. E invitiamo tutti i giornalisti che frequentano questo blog a seguire la procedura. Affinché ogni settimana ci siano storie che rompano il muro del silenzio, in attesa di romperne altre di mura, e liberarci una volta per tutte di questi luoghi di sospensione dello stato di diritto e del principio di inviolabilità della libertà personale.

13 December 2011

Ritirata la circolare 1305. La stampa torna nei Cie



Fine della censura. La neo ministra dell'Interno Maria Cancellieri ha riaperto alla stampa le porte dei centri di identificazione e espulsione (Cie). Finisce così l'era della censura. Durata più di otto mesi, da quando lo scorso primo aprile, l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni instaurò il divieto di ingresso della stampa nei Cie, con la famosa circolare 1305. Contro la censura si sono schierati in questi mesi un gruppo di giornalisti a partire da un primo appello lanciato a maggio da Fortress Europe. Il gruppo nel tempo è andato crescendo, grazie al decisivo e convinto sostegno del sindacato e dell'ordine dei giornalisti, e di un gruppo di parlamentari e associazioni che lo scorso 25 luglio hanno dato vita alla campagna lasciateCIEntrare, davanti ai Cie di mezza Italia. I colleghi Raffaella Cosentino e Stefano Liberti, sostenuti dall'Unione Forense per i diritti umani e da Open Society, avevano pure presentato ricorso contro il divieto di ingresso. Ma il ministero dell'Interno ha fatto marcia indietro prima che ci pensassero i giudici. E adesso che la censura è finita, la palla passa nel campo dei giornalisti. C'è da augurarsi infatti che ora, a differenza di quanto accadeva negli anni passati, i giornalisti si diano da fare per richiedere quanto prima le autorizzazioni alle Prefetture interessate per visitare i luoghi di detenzione. E per raccontare. Perché senza quei racconti non si libera l'immaginario dalla frontiera che ci hanno cucito addosso. Noi cominciamo da parte nostra col ripubblicare le foto scattate nei Cie negli anni scorsi, nella gallery in alto. Tutto il materiale raccolto dal 2009, lo trovate invece nello SPECIALE CIE.

30 November 2011

Cie: nuovo governo, vecchia censura

Le gabbie del Cie di Torino
Cambia il governo, ma sulla questione dei centri di identificazione e espulsione (Cie) è ancora censura. La circolare 1305 del primo aprile 2011, con cui l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni vietò otto mesi fa l'ingresso della stampa nei Cie, continua infatti a essere valida. La prova è il diniego che ho ricevuto due settimane fa alla mia richiesta di visitare il Cie di Roma. Motivo per cui sindacato e ordine dei giornalisti hanno inviato una lettera al nuovo ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, chiedendo di abrogare la circolare della censura e di ristabilire il diritto di cronaca in questo paese. Che poi è il primo passo per fare uscire da quei centri le storie di violenza istituzionale che subisce chi vi è detenuto. Ovvero il primo passo per creare un discorso critico sulla criminalizzazione della mobilità. E sulla repressione della povertà. Di seguito potete leggere la lettera inviata al ministro. Se volete farvi sentire anche voi, magari inoltrando la stessa lettera, scrivete a questo indirizzo liberta.civiliimmigrazione@interno.it


16 November 2011

Promesse da mercante. Nei Cie è ancora censura

Era il due agosto del 2011. Il Senato approvava in via definitiva la legge sui rimpatri, portando a 18 mesi il limite della detenzione nei centri di identificazione e espulsione (Cie). Quello stesso giorno passava un ordine del giorno che impegnava il governo a rimuovere la circolare 1305. Ovvero la circolare che dal primo aprile 2011 ha reistituito la censura in Italia, vietando alla stampa l'accesso nei Cie. Da agosto sono passati tre mesi, e nel frattempo il governo si è dimesso. Ma la circolare 1305 è ancora in piedi. L'unica modifica è stata approvata l'8 novembre 2011, attraverso un'altra circolare, la 1305(4), che autorizza ufficialmente parlamentari e consiglieri regionali a visitare le strutture. A darcene notizia è la Prefettura di Roma, a cui avevo chiesto l'autorizzazione per visitare il Cie di Ponte Galeria. Di seguito riporto la mail di risposta che ho ricevuto.


03 August 2011

In parlamento i dati e le inchieste di Fortress Europe


Il 3 agosto alla Camera dei deputati, Andrea Sarubbi (Pd) risponde all'informativa urgente del governo sui 25 morti a Lampedusa, citando i dati di Fortress Europe sui 1.674 morti nel Canale di Sicilia dall'inizio dell'anno, le nostre inchieste sul ruolo del regime libico nell'organizzazione delle traversate e nelle deportazioni verso Lampedusa, la campagna lasciateCIEntrare, la rivolta di venerdì notte al Cie di Roma e la situazione dei minori a Lampedusa. Tutto materiale che dalle pagine virtuali del blog finirà nella carta ingiallita dei verbali del Parlamento italiano. Il che non ci concederà alibi. Tra vent'anni nessuno potrà dire ai nostri figli che non sapeva cosa stava accadendo in Europa. 

02 August 2011

È legge: 18 mesi nei Cie per chi è senza documenti

Giusto in tempo prima della chiusura per ferie fino al 12 settembre, il Senato ha oggi convertito in legge il decreto rimpatri, già approvato dalla Camera lo scorso 14 luglio. Con 151 voti favorevoli e 129 contrari. Il limite massimo della detenzione nei centri di identificazione e espulsione (Cie) passa quindi da 6 a 18 mesi. Per la promulgazione della legge, tecnicamente manca soltanto la firma del presidente della repubblica Giorgio Napolitano e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Di fatto però la norma è già applicabile, in virtù del decreto legge approvato dal governo lo scorso 17 giugno. Tanto per capirci, nei Cie di Milano, Bologna e Torino - per limitarci ai soli casi di cui abbiamo notizia certa - nelle ultime tre settimane abbiamo assistito ad almeno 7 proroghe oltre il sesto mese.

27 July 2011

LasciateCIEntrare: ricorso al Tar contro la censura

E adesso si procede per tribunali. Dopo la mobilitazione di giornalisti e parlamentari, è arrivato il turno degli avvocati. L'Unione Forense per la tutela dei diritti umani, ha appena comunicato di avere impugnato dinanzi al TAR del Lazio la circolare 1305 del Ministro dell’Interno, che dal primo aprile vieta in modo assoluto e senza possibilità di deroghe, l’accesso da parte dei giornalisti ai centri di identificazione e espulsione, nonché ai centri di accoglienza per richiedenti asilo. Gli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci difendono i giornalisti Raffaella Cosentino (free lance, collaboratrice di Repubblica e Redattore Sociale) e Stefano Liberti (Il Manifesto), che alla loro richiesta di visita ai centri si sono visti opporre un diniego da parte delle prefetture di Crotone, Roma e Catania. Tali limitazioni della libertà di stampa costituiscono, secondo i legali, "un’indebita restrizione all’esercizio della libertà di stampa ed informazione, garantita dalla Costituzione e dalle norme internazionali in materia di diritti umani. Una restrizione fondata su motivazioni del tutto arbitrarie e discriminatorie". Il ricorso è sostenuto dalla Open Society Justice Initiative.

26 July 2011

LasciateCIEntrare: rassegna stampa del 25 luglio

lasciateCIEntrare Roma, Tg3 delle 19:00 del 25 luglio

LasciateCIEntrare il giorno dopo. Come è andata la mobilitazione nazionale del sindacato e dell'ordine dei giornalisti contro la censura sui Cie? Da un punto di vista mediatico, segnaliamo in questa provvisoria rassegna stampa i servizi del Tg3 nazionale, di diversi quotidiani nazionali e locali e le decine di lanci delle principali agenzie stampa. Sulle radio e sulle tv locali, al momento non siamo in grado di fornirvi la lista dei presenti. Comunque sia, milioni di italiani hanno sentito parlare, forse per la prima volta, dei Cie. Dal punto di vista politico invece, segnaliamo le situazioni più disparate. Si va dalle denunce della delegazione di Bologna alle imbarazzanti omissioni di chi ha visitato il Cie di Trapani, dalle richieste di chiudere il Cie di Bari ma solo "per motivi di sicurezza", alla "fuga" dei parlamentari dal Cie di Torino per evitare di farsi riprendere dalle telecamere davanti a una improvvisata contestazione. Il tutto passando per le performance di Livia Turco che a Ponte Galeria proponeva di tornare ai cpt perché erano "tutta un'altra cosa".
Cosa dire? Che un po' ce l'aspettavamo ma che non abbiamo tempo da perdere in polemiche. Al Senato sta per passare la legge che estende a 18 mesi la detenzione nei Cie. Una legge che avrà effetti devastanti. Che porterà repressione, violenza e sangue per chi si ribellerà. E porterà invece abissi di emarginazione per chi se ne starà buono ad aspettare la scadenza dei 18 mesi, salvo poi uscire dal Cie con forti dipendenze da psicofarmaci e senza più una casa dove dormire e un lavoro con cui mantenersi. Per questo non abbiamo tempo da perdere in polemiche. I parlamentari andranno al mare subito dopo il voto al Senato. Noi restiamo qui. Chiediamo di entrare nei Cie. Sperando che le nostre parole e le storie che tiriamo fuori da dentro servano a liberare il nostro immaginario dai mostri della caccia all'invasore, dell'espulsione del disagio, della criminalizzazione della povertà e della violenza istituzionale. E di questo 25 luglio ci teniamo le cose positive. Tanti giornalisti interessati a parlare dei Cie e alcuni parlamentari disponibili a fare interrogazioni e nuove ispezioni. Ce ne sarà bisogno finchè questi posti saranno aperti.

23 July 2011

LasciateCIEntrare, il programma del 25 luglio

L'appuntamento è per le 11,00 davanti ai Cie della vostra città, insieme a parlamentari e giornalisti, per dire no alla censura imposta per circolare ministeriale da Maroni. E per parlare delle condizioni dei detenuti con i 36 parlamentari che visiteranno le strutture. Perchè gli obiettivi sono due. LasciateCIEntrare, ma anche lasciateliuscire! Di seguito il programma delle visite con orario, adesioni e referenti. Per leggere l'appello e il motivo per cui Fortress Europe aderisce alla campagna, cliccate qui.

LasciateCIEntrare, report visita del Cie di Bologna


Venerdì 22 luglio, la deputata Sandra Zampa e l'avvocato Alessandra Ballerini, hanno visitato il centro di identificazione e espulsione di Bologna. Sara Biscioni ha filmato il loro racconto a caldo all'uscita dal Cie.
Si tratta della prima visita della campagna nazionale lasciateCIEntrare, che lunedì 25 luglio porterà 33 parlamentari e decine di giornalisti a visitare i Cie e i Cara di Torino, Milano, Modena, Gradisca, Roma, Cagliari, Bari, Trapani, Lampedusa, Mineo e Crotone. Scarica il programma della giornata.
Di seguito due articoli sulla visita di Sandra Zampa e Alessandra Ballerini al Cie di Bologna.
Il fatto quotidiano - Bologna, cie "lager" vietato ai giornalisti
Repubblica - Bologna, nell'inferno del Cie tra paure e proteste

10 July 2011

LasciateCIEntrare. Il 25 luglio contro la censura

Da Gradisca a Lampedusa. Visite parlamentari a tappeto nei centri di identificazione e espulsione (Cie) di tutta Italia per dire no alla censura imposta dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, che dal primo aprile vieta l'ingresso nei Cie alla stampa e alle associazioni. L'appuntamento è per lunedì 25 luglio alle 11,00. Davanti ai Cie di Roma, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari e Trapani. Lo stesso giorno altre delegazioni visiteranno il centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo (Ct) e i centri di prima accoglienza di Lampedusa, Porto Empedocle (Ag) e Cagliari, dove pure dal primo aprile la stampa non può più entrare. La visita al Cie di Bologna invece è anticipata a venerdì 22 luglio. L'iniziativa è stata promossa da sindacato e ordine dei giornalisti insieme a un gruppo di parlamentari, dopo il primo appello pubblicato due mesi fa proprio su Fortress Europe. Consultate il programma delle visite con orari e referenti.

08 July 2011

Cie: cronologia di tre mesi di rivolte e censura

In Italia ormai è censura. Dal primo aprile è vietato alla stampa entrare nei centri di identificazione e espulsione. Non che prima ci andassero molti giornalisti. Al contrario, quasi nessuno. Ma almeno qualcosa si riusciva a sapere. Fortress Europe ha continuamente monitorato la situazione dal 2009 al 2011. E per dire no alla censura, oggi pubblichiamo una cronologia dei fatti più importanti degli ultimi tre mesi di rivolte e tentativi di fuga. E uno speciale con alcuni video sui Cie disponibili in rete. Per ulteriori approfondimenti visitate la sezione CIE.

Cie: Maroni non risponde alla Fnsi, nuove iniziative

Sono passate tre settimane dal quando lo scorso 14 giugno la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) e l'Ordine dei giornalisti inviarono al ministro dell'Interno Roberto Maroni una lettera in cui chiedevano di autorizzare di nuovo i giornalisti a visitare i centri di identificazione e espulsione e i centri di accoglienza per richiedenti asilo politico. Ed è passato più di un mese dal nostro appello Lasciateci entrare nei Cie! e dall'interrogazione scritta del primo giugno 2011 presentata dai senatori Marco Perduca e Daniela Poretti (Radicali), che chiedevano ragione a Maroni della ormai famosa circolare ministeriale 1305 che dal primo aprile vieta alla stampa l'accesso nei Cie e nei Cara.
A questo punto è chiaro che il Viminale non è interessato né a ritornare sui suoi passi, né tantomeno ad aprire un dialogo. E dal momento che in gioco c'è la libertà d'informazione in questo paese, come previsto dall'articolo 21 della Costituzione italiana, alcuni tra giornalisti e parlamentari hanno deciso di passare al contrattacco. In verità sono pochi, pochissimi. E dalle idee piuttosto confuse, visto che si va dall'Italia dei Valori al Pd e a Futuro e libertà... Ma da qui si parte. Una sorta di santa alleanza con il minimo comun denominatore della libertà di stampa.
La data per una mobilitazione nazionale c'è già: il prossimo 25 luglio. Quel giorno, parlamentari e giornalisti tenteranno di visitare diversi Cie di tutta Italia. Vi terremo aggiornati in modo che sul territorio ognuno possa poi attivarsi per partecipare alle iniziativa. Online potete scaricare il video della conferenza stampa di questa mattina a Roma, con le voci di giornalisti e parlamentari che vi hanno preso parte.

01 July 2011

Cie: le immagini che nessuno deve vedere


Altro che tutelare la privacy dei reclusi o la sicurezza dei cittadini. Altro che evitare di intralciare la gestione dei centri. Ecco perché la stampa non deve entrare nei centri di identificazione e espulsione. Per non mostrare agli italiani queste immagini. E per non raccontare loro queste storie. Quelle che vedete sono foto che ho scattato durante le mie visite ai centri di identificazione e espulsione di Torino, Crotone, Roma, Modena, Trapani, Gradisca e Caltanissetta nel corso del 2009. Quando ancora la stampa poteva entrare. Le storie le trovate nella pagina del sito dedicata ai cie. Vogliamo continuare a poter monitorare la situazione. Vogliamo che ogni giorno gli italiani vedano quelle immagini di uomini in gabbia senza un motivo, come se fossero animali. Vogliamo che gli italiani sappiano davvero quali sono le conseguenze di certe scelte politiche sulle vite degli altri. Lasciateci entrare nei Cie! Lo ripetiamo da un mese sulla rete con il nostro appello, sostenuti per la prima volta anche dall'ordine e dal sindacato dei giornalisti, da quando Maroni ha vietato alla stampa l'ingresso nei centri di espulsione con la ormai famosa circolare 1305 del primo aprile.

14 June 2011

Lettera a Maroni

Qualcosa si muove. Dopo l'appello Lasciateci entrare nei Cie! promosso da Fortress Europe e ripreso da alcuni quotidiani nazionali, adesso è la volta della Federazione nazionale della stampa italiana e dell'Ordine dei giornalisti, che questa mattina hanno inviato una lettera al ministro dell'Interno Roberto Maroni chiedendo un incontro urgente per rimuovere il divieto di ingresso dei giornalisti nei centri di identificazione e espulsione oltre che nei centri di accoglienza. In gioco c'è la libertà di stampa, così come sancita dall'articolo 21 della Costituzione italiana. Questa dura presa di posizione del sindacato e dell'ordine dei giornalisti è maturata all'indomani della pubblicazione su Repubblica delle immagini dei pestaggi nel centro di espulsione di Palazzo San Gervasio. Di seguito il testo completo della lettera.

01 June 2011

Cie: ecco il testo della circolare della censura

La stampa è un intralcio. E allora meglio tenere lontani i giornalisti. Fora da i ball come abbiamo scritto più volte nel nostro appello. Attenzione alle parole. Perché sottendono punti di vista. E perché rendono tutto banale. Anche la censura. Le parole sono quelle scritte su un documento ufficiale. Porta la firma di Maroni, si tratta della ormai famosa circolare 1305 del primo aprile 2011. La circolare che vieta l'ingresso alla stampa nei centri di identificazione e espulsione (Cie) e nei centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) fino a nuova comunicazione. Finalmente siamo in grado di mostrarvi il testo integrale del documento. Maroni ha scritto proprio così. Che la stampa deve stare fuori dai centri "al fine di non intralciare". Certo, perché se ci fosse un minimo contatto con l'esterno potrebbero esplodere rivolte e proteste. Come quella della settimana scorsa a Lampedusa che ha portato al pestaggio di Nizar, il marito di Winny, la ragazza olandese, nel frattempo condannato a otto mesi per lesioni. Qualcosa intorno però si muove. Dopo l'appello che abbiamo promosso con un primo gruppo di giornalisti, e dopo l'interrogazione parlamentare dei radicali Perduca e Poretti al Senato, adesso anche i parlamentari del Pd si sono schierati. Lo hanno annunciato ieri in conferenza stampa Touadi, Vita e Giulietti, impegnandosi a formalizzare quanto prima due interrogazioni parlamentari congiunte nei due rami del Parlamento, che chiedano a Maroni di abrogare la circolare. Per una volta anche il sindacato dei giornalisti (Fnsi) sostiene questa campagna. E sono allo studio una serie di iniziative davanti ai Cie e alle Prefetture. Intanto però, prima di tutto, leggetevi la circolare.

31 May 2011

Cie: la censura ai tempi del fax

Come sappiamo la censura in Italia è stata reistituita per circolare ministeriale dal primo aprile, ovvero da quando Maroni ha vietato l'accesso alla stampa nei centri di identificazione e espulsione (Cie). Quello che non sapevamo ancora però è che la censura avesse la forma di un fax. Proprio così, in questo paese ormai non c'è vergogna nemmeno a metterlo per iscritto. Stefano Liberti, giornalista del Manifesto e tra i promotori dell'appello Lasciateci entrare nei Cie, ci ha girato la risposta che ha ricevuto dalla Prefettura da Roma alla sua richiesta di accesso al Cie di Ponte Galeria. E lo stesso ha fatto Raffaella Cosentino, che si è vista negare l'ingresso al Cie di Roma e al Cara di Crotone. E altri quattro colleghi del nord - Vilma Mazza, Sara Castelli, Orsola Casagrande e Nicola Grigion - che si sono visti negare l'ingresso nel Cie di Gradisca. La procedura è sempre la stessa. A Roma ad esempio, il dirigente d'area, Paola Varvazzo, cita a Liberti la famosa direttiva 1305 del primo aprile, elenca i soggetti accreditati e quindi si "spiace", perché i giornalisti non rientrano "tra i soggetti sopraelencati" e dunque non può accettare la sua richiesta di accredito. Leggete con i vostri occhi.

30 May 2011

Lasciateci entrare nei Cie! L'appello in Parlamento

L'hanno inspiegabilmente trasformato in una campagna dell'Unità, ma alla fine hanno aderito anche loro. Articolo 21, il giornale online per la libertà di stampa di Giuseppe Giulietti sostiene l'appello "Lasciateci entrare nei Cie!" lanciato una settimana fa da Fortress Europe su iniziativa di un gruppo di giornalisti che chiedono a gran voce di ristabilire il diritto di cronaca dopo che il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha vietato alla stampa di entrare nei centri di identificazione e espulsione (Cie), con la ormai famosa circolare ministeriale numero 1305 del primo aprile 2011. A dire il vero l'appello non sta suscitando grandi reazioni, per non dire quasi alcuna, tra i divi della stampa italiana. Ulteriore conferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - che il tema Cie non è mai stato così sexy per i guru della comunicazione in Italia. Tuttavia qualcosa si muove. Ed è qualcosa di grosso. Il nostro appello infatti arriva domani al Senato e alla Camera. Al Senato, dove martedì 31 maggio viene formalizzata l'interrogazione scritta presentata dai senatori radicali Marco Perduca e Daniela Poretti al ministro Maroni proprio sulla questione dell'accesso della stampa ai Cie e che potete leggere qui. E alla Camera dove alle 14,30 di martedì 31 maggio si terrà una conferenza stampa sulla questione, a cui parteciperanno Giuseppe Giulietti (Articolo 21), Roberto Natale del sindacato dei giornalisti (Fnsi) e Jean Leonard Touadì, giornalista e deputato del Pd, che sul tema ha preso posizione e si è impegnato a presentare un'interrogazione alla Camera.

26 May 2011

Lasciateci entrare nei Cie! L'appello dei giornalisti

Esce oggi su alcuni quotidiani nazionali l'appello di un primo gruppo di giornalisti, che negli anni recenti ha seguito da vicino le questioni dei centri di espulsione e che chiede l'abrogazione della circolare che da due mesi vieta alla stampa l'ingresso nei Cie. Per i colleghi delle altre testate: pubblicate l'appello sui vostri giornali e sui vostri siti, leggetelo in radio e in televisione.  Segnalateci le adesioni e soprattutto chiedete alle vostre Prefetture l'accredito per visitare il Cie della vostra città e mandateci le risposte di diniego. Facciamoci sentire! Di seguito l'appello e i primi firmatari. Da questa iniziativa è nata la campagna nazionale LasciateCIEntrare, indetta da sindacato e ordine dei giornalisti e da alcuni parlamentari per il 25 luglio .