20 September 2011

Incendio e tentata fuga al Cie di Gradisca

Dopo mesi di apparente calma, torna la tensione al centro di identificazione e espulsione (Cie) di Gradisca. Nella notte fra domenica e lunedì infatti un gruppo di sette reclusi tunisini ha tentato la fuga. Soltanto uno di loro e' riuscito a oltrepassare il muro del Cie, salvo poi ripresentarsi il giorno dopo alla porta sotto una pioggia battente, chiedendo di essere riammesso in sezione, secondo la versione diffusa dalla stampa locale. Poche ore prima, nel pomeriggio di domenica, un gruppo di reclusi aveva appiccato il fuoco a coperte e suppellettili nell'area rossa del Cie. Il fuoco e' stato prontamente spento dai vigili del fuoco. Ma la tensione resta alta. Dopo le rivolte di febbraio, il Cie friulano funziona a capienza ridotta perche' buona parte delle sezioni furono all'epoca devastate e incendiate durante due giorni di scontri. Cosi' dei 248 posti a disposizione ne sono utilizzati soltanto una cinquantina. Fino a poco tempo fa i reclusi erano divisi tra la zona verde e la mensa, in condizioni degradanti, come avevamo avuto modo di mostrarvi gia' a marzo con le immagini che gli stessi reclusi ci avevano spedito telefonicamente. Nel frattempo pero' i lavori di ristrutturazione sono andati avanti. E proprio pochi giorni fa la sezione rossa era stata riconsegnata con tanto di un nuovo sistema di allarme che, a detta della questura, porta da 7 a 15 secondi il tempo necessario alla fuga. Peccato che domenica notte l'allarme non sia proprio scattato.

Intanto il clima tra i reclusi peggiora. Il periodo di detenzione e' passato a 18 mesi. Il Viminale non ne vuole sapere di organizzare un volo charter da Ronchi per quelli che hanno chiesto di essere rimpatriati volontariamente. E presto la capienza tornera' a essere quella di prima. Appena sara' consegnata l'area blu infatti si libereranno altri 150 posti. Che potrebbero essere occupati dai ribelli di Lampedusa. Ragazzi come noi che chiedono con tutte le forze il diritto alla mobilita', contro la violenza vera. Che non e' quella di una coperta bruciata in un Cie, ma e' quella istituzionale. Che fa degli harraga dei criminali al punto di privarli della liberta' personale per 18 lunghissimi mesi, per il solo reato di viaggio. E tutto questo negli anni della globalizzazione, dell'Europa senza confini e dell'Erasmus.