22 September 2011

Fuga dal Cie di Torino. Scappano in 22, dieci arresti

Hurriyah, libertà, una scritta sulle mura esterne del Cie di Torino

Nuova evasione al centro di identificazione e espulsione di Torino. Dopo la fuga coi seghetti che lo scorso 10 settembre aveva portato alla liberazione di 12 reclusi, stanotte è stata la volta di altri 22 che sono riusciti a tornare in libertà dopo una rivolta che ha coinvolto tutte le sezioni del centro e che si è conclusa con dieci arresti e decine di feriti tra i militari e i reclusi. Si tratta probabilmente della più importante fuga dal Cie torinese. E arriva in un periodo non casuale. Due settimane fa i reclusi dell'area viola del Cie di Torino avevano dimostrato che unendo le forze di poteva fare qualcosa e erano riusciti addirittura a segare la gabbia di ferro e fuggire. La stessa lezione era arrivata dai Cie di Roma e di Brindisi teatro di riuscite maxi evasioni nelle settimane scorse, con centinaia di ragazzi senza visto che erano riusciti a tornare liberi. E infine Lampedusa, dove il centro d'accoglienza (di fatto usato come CIE da otto mesi) è stato ridotto in cenere dall'incendio appiccato dai 1.300 tunisini che vi erano illegalmente reclusi da settimane. Le immagini di Lampedusa sono finite sui telegiornali nazionali. E anche al Cie di Torino si guarda la televisione. Probabilmente è stata quella la scintilla che ha acceso gli animi. Secondo la ricostruzione fatta dal sito Macerie, la rivolta sarebbe iniziata intorno a mezzanotte, quando i reclusi di tutte le aree maschili hanno sfondato i cancelli e hanno iniziato a scavalcare le seconde recinzioni.

Prima hanno sfondato i cancelli delle gabbie e nell’area viola hanno riaperto un varco nella recinzione: evidentemente i lavori di riparazione dopo l’evasione di due settimane fa non erano stati fatti a regola d’arte. Una volta nel cortile sono corsi verso il vecchio ingresso di Corso Brunelleschi, l’ultimo cancello che li separava dalla libertà. Mentre i primi fuggitivi iniziavano a scavalcare gli altri tenevano lontani militari e polizia armati di pietre e spranghe di ferro. Una trentina sono usciti, ma cinque o sei sono stati bloccati dalle volanti nei dintorni di Corso Brunelleschi. Altri sono stati fermati mentre scavalcavano, altri ancora sono stati catturati durante gli scontri. Sicurmente ci sono stati dei feriti da ambo le parti: i giornali parlano di otto guardie ferite, i reclusi raccontano che molti di loro sono stati pestati, e almeno un paio sono finiti all’ospedale. (tratto da Macerie)

Intanto nel centro si provvede a riparare i cancelli e la gabbia dell'area viola, mentre la questura diffonde a mezzo stampa dietrologismi sul ruolo dello sparuto movimento torinese contro i Cie nelle fughe. La questura invece, che una settimana fa aveva fatto arrivare un metal detector al Cie per evitare che entrassero altri seghetti per rompere le gabbie, adesso pare che abbia proprio sospeso la consegna dei pacchi ai reclusi dall'esterno.

Aggiornamento 26 settembre 2011

Il gip di Torino ha convalidato l'arresto dei dieci reclusi che lo scorso 22 settembre avevano preso parte alla ribellione scoppiata all'interno del Cie di Torino, le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.