11 July 2011

Pozzallo: rivolta e arresti dopo sbarco egiziani

Una raffica di arresti e l'ennesima storia poco chiara. Succede a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove oggi sono finiti in manette in 17 tra egiziani e libici. Dieci di loro, tra cui tre minorenni, sono accusati di associazione a delinquere perché costituirebbero l'equipaggio del vecchio peschereccio che lo scorso 7 luglio tentava di sbarcare nel ragusano 105 egiziani. Su di loro pende anche l'accusa di speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza. Difficile immaginare come un peschereccio pericolante, lento e sovraccarico possa mettere in pericolo una motovedetta agile e veloce come quelle in dotazione alla Guardia di Finanza, oltretutto in un tratto di mare dove la Finanza ha più volte aperto il fuoco sparando sui pescherecci egiziani per imporre loro l'alt. Ad ogni modo questo è il frutto delle indagini della squadra mobile della polizia di Ragusa. Che a Pozzallo ha voluto strafare, portando in carcere altre 7 persone, anche loro egiziani e libici, accusati di devastazione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali per aver partecipato alla rivolta dell'8 luglio dentro il centro d'accoglienza di Pozzallo, un vecchio capannone trasformato per l'occasione in centro di identificazione e espulsione, dove le persone - come a Porto Empedocle, a Lampedusa e a Pantelleria - sono private della libertà in modo del tutto illegale, senza la convalida del giudice. La rivolta è scoppiata al momento dell'identificazione dei 105 passeggeri. Al momento non è chiara la dinamica dei fatti. Quello che è certo è che durante gli scontri con le forze dell'ordine, un gruppo dei reclusi avrebbe sfasciato alcune suppellettili del centro per poi lanciarle contro gli agenti. Difficile saperne di più, anche perché sia l'Acnur che Save the Children quando la situazione è così tesa, difficilmente vengono autorizzate a visitare il centro di Pozzallo. Per i 17 arrestati scatterà adesso il processo per direttissima. Per tutti gli altri, le operazioni propedeutiche al rimpatrio sono in corso, con la solita celerità che contraddistingue l'ambasciata egiziana in Italia.