23 May 2011

Mai così tanti: 1.510 morti in 5 mesi nel Mediterraneo


Sono vent'anni che il Canale di Sicilia è attraversato dalle barche di chi viaggia senza passaporto verso la riva nord del Mediterraneo. Eppure una cosa così si era mai vista. Dall'inizio dell'anno è una strage senza precedenti. Sono già almeno 1.408 i nomi che mancano all'appello. Uomini, donne e bambini annegati al largo di Lampedusa. In soli cinque mesi. E senza considerare tutti i naufragi fantasma, di cui non sapremo mai niente. Da gennaio sono scomparse più persone di quante ne morirono in tutto il 2008, l'anno prima dei respingimenti, quando si contarono 1.274 vittime a fronte di 36.000 arrivi in Sicilia. Non solo. Quei 1.408 morti nel Canale di Sicilia rappresentano il 93% dei 1.510 morti registrati nei primi cinque mesi del 2011 in tutto il Mediterraneo. Come spiegarsi l'aumento così impressionante del tasso di mortalità delle traversate?

Vittime del Canale di Sicilia dal 2002 ai primi 5 mesi del 2011
Anno2002200320042005200620072008200920102011
Morti2364132064373025561274425201408
Scomporre quei dati ci aiuta a capire. Dall'inizio dell'anno infatti a Lampedusa si sono incrociate due rotte. Una dalla Tunisia e una dalla Libia. Dall'inizio dell'anno sono sbarcate circa 14.000 persone dalla Libia e 25.000 dalla Tunisia. Eppure di quei 1.408 morti soltanto 187 sono annegati sulla rotta tunisina. Mentre sulla rotta libica i morti sono addirittura 1.221. Come dire che sulla rotta tunisina ne muore uno su 130 mentre sulla rotta libica ne muore uno su 11. Dodici volte di più. I conti non tornano. Quei morti sono troppi. Non può essere soltanto il mare. E il dato potrebbe essere ancora più allarmante. Perché nessuno è in grado di dire quanti siano i naufragi di cui non si è saputo niente. L'ultimo l'ho scoperto per caso due giorni fa, parlando con alcuni superstiti in un centro di accoglienza del nord Italia.

Non è il mare l'unico responsabile di tanti morti. Sono soprattutto i militari libici. Perché questa volta gli sbarchi sono davvero un'operazione interamente organizzata dal regime. Che a differenza delle mafie che gestivano le traversate prima, non ha bisogno che la merce arrivi a destinazione. Perché non c'è mercato. I passeggeri non scelgono l'intermediario più affidabile. Ma sono semplicemente rastrellati durante le retate nei quartieri neri delle città libiche e costretti a partire contro la propria volontà. La traversata è gratuita. Paga il regime. È l'ultima arma rimasta al regime libico. Le bombe umane. L'obiettivo è spedirne oltremare il maggior numero possibile, come ritorsione contro i paesi europei. La sicurezza delle traversate è un optional. Evidentemente in Libia la vita di un nero non vale granché. Neanche agli occhi del leader panafricano Gheddafi.

Per approfondire:
Nel Canale di Sicilia. I naufragi documentati dalla stampa al largo di Lampedusa dal 1994
Fortezza Europa. Statistiche sulle vittime della frontiera
La strage. Notizia per notizia, le prove dei 17.317 morti alle frontiere Ue dal 1988