18 May 2011

La Sardegna dice no ai radar anti sbarchi


Mobilitazione popolare in Sardegna per bloccare la militarizzazione delle coste dell'isola prevista da un progetto europeo di contrasto all'emigrazione. Si tratta di un progetto finanziato dall'Unione europea che prevede 18 installazioni radar, 4 in Sardegna e 14 nel resto d'Italia, in un'ottica di potenziamento delle frontiere esterne della Fortezza Europa. I siti interessati in Sardegna sono tutti sulla costa occidentale dell'isola, da sud a nord nei comuni di Sant'antioco, Fluminimaggiore, Tresnuraghes e Sassari. Da qualche giorno i quattro cantieri militari per l'installazione dei radar sono stati occupati e bloccati. Presidi 24 h su 24 impediscono la ripresa dei lavori. La ditta appaltatrice è Almaviva del gruppo Finmeccanica mentre l'opera nel suo complesso è affidata alla Guardia di Finanza. La popolazione locale si oppone alla militarizzazione dei territori e ai danni ambientali e sanitari che ciò comporterà. Per seguire gli aggiornamenti dai presidi esiste un blog noradar quotidianamente aggiornato e una ricca pagina facebook sul presidio di Capo Sperone. Ricordiamo inoltre che laddove la militarizzazione della frontiera non ha trovato ostacoli i lavori si sono fatti più che in fretta. Ad esempio in Sicilia, dove a Siracusa è già stato installato un traliccio di 36 metri nell'area marina protetta del Plemmirio, all'interno dello stesso progetto di militarizzazione.