12 April 2011

Diritti a orologeria

Ricordate il primo gruppo di 30 tunisini rimpatriati con un volo da Lampedusa lo scorso 8 aprile? Quel giorno girava la notizia che i loro 72 compagni di viaggio sarebbero stati i prossimi a essere rispediti in Tunisia. Poi non se ne è più parlato. Perché non sono mai stati rimpatriati, e oggi sono al sicuro nel centro di accoglienza di Crotone, in attesa anche loro del permesso di soggiorno di sei mesi per motivi umanitari, con cui molti prenderanno la via per la Francia. A evitargli l'espulsione non è stato un brillante avvocato o un comma sconosciuto del diritto internazionale. Bensì le lancette dell'orologio. Hanno cioè dimostrato di essere sbarcati pochi minuti dopo la mezzanotte del 5 aprile essendo stati trattenuti al largo dalle nostre motovedette per ore, altrimenti sarebbero arrivati pure prima... Non è uno scherzo. E' l'Italia. Dove ormai l'accesso ai diritti assomiglia più a una lotteria o a una corsa al fotofinish. Si basa tutto sul decreto del presidente del consiglio dei ministri del 5 aprile scorso, che assegna un permesso umanitario a chi è entrato prima della mezzanotte del 5 aprile e rimanda a casa tutti gli altri. Di seguito il comunicato dell'associazione Borderline Sicilia.



Storia di un respingimento mancato

All’alba di venerdì 8 aprile 2011 è stato effettuato il primo rimpatrio di 30 cittadini tunisini presenti a Lampedusa arrivati nella notte tra il 5 ed il 6 aprile insieme ad altre 72 persone. Grazie alla rete di associazioni in difesa dei diritti umani attive in Tunisia, la “Federazione dei Tunisini per una cittadinanza delle due rive” (FTCR) è riuscita a rintracciare le persone rimpatriate. Alcuni di loro provengono da Redeyef, zona mineraria a sud della Tunisia, sede delle prime insurrezioni popolari avvenute alla fine del 2008.
Alcuni dei 30 cittadini rimpatriati hanno raccontato ai loro avvocati tunisini che, soccorsi nella notte tra il 5 ed il 6 di aprile dalle motovedette italiane, sono stati trattenuti diverse ore in acque nazionali prima di raggiungere il molo di Lampedusa. Inoltre, gli operatori delle organizzazioni internazionali che lavorano a Lampedusa ci hanno segnalato che alcuni dei Tunisini appartenenti allo stesso gruppo erano in possesso di un certificato di accesso al Poliambulatorio di Lampedusa sul quale era riportavano come orario di ingresso le 00.33 o le 00.40. Pertanto era possibile affermare che queste persone fossero arrivate sul territorio dello Stato italiano prima della mezzanotte del 5 aprile.
Ci siamo dunque attivati per sottoporre la questione alle competenti autorità di polizia al fine di impedire che gli altri 72 Tunisini fossero rimpatriati. Grazie al lavoro congiunto con la FTCR abbiamo ottenuto il loro trasferimento presso il centro di Crotone, dove i cittadini tunisini hanno avuto accesso alla richiesta di protezione temporanea prevista dal Decreto del Consiglio dei Ministri pubblicato lo scorso 8 aprile 2011.

Agrigento, 12.4.11 Germana Graceffo
Borderline Sicilia Onlus