03 July 2010

Eritrei: l'interrogazione a Frattini di Touadi

Interrogazione ON. J.L.TUADì 2 luglio 2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta

presentata da

JEAN LEONARD TOUADI TOUADI

- Al Ministro degli esteri

- Per sapere

- premesso che:

- il sito di informazione "Fortress Europe - L'Osservatorio sulle vittime dell'emigrazione", in data 30 giugno 2010 riportava la notizia secondo la quale non si hanno più informazioni circa la sorte di circa 300 eritrei detenuti in Libia, parte dei quali già precedentemente respinti in mare da Lampedusa.
- si tratta di eritrei che avrebbero diritto a entrare in Europa e di ottenere l'asilo politico;
- nel 2009 l'Italia ha riconosciuto l'asilo politico o la protezione sussidiaria a 1.325 eritrei
- da quando sono attive le nuove procedure di respingimento, queste persone vengono prese in carico dalle autorità libiche senza riuscire ad avere notizie certe sulla loro destinazione;
- i circa 300 eritrei risultavano essere stati reclusi presso il campo di detenzione di Misrath
- il 29 giugno le autorità libiche hanno costretto gli eritrei trattenuti nel campo di detenzione di Misratah a compilare un modulo per fornire le proprie generalità all'ambasciata eritrea, e che il rifiuto degli stessi a farsi identificare ha causato una protesta che ha portato a scontri con i militari libici.
- nella notte tra il 29 e il 30 giugno un reparto dell'esercito libico ha fatto irruzione con l'obiettivo di trasferire con la forza i circa 300 detenuti presso il centro di detenzione di Sebha;
- il trasferimento da Misratah a Sebha è avvenuto dentro 2 container di ferro, del tipo di quelli utilizzati per il trasporto di merci sulle navi cargo, in condizioni inumane e degradanti per l'alta temperatura, il sovraffollamento e la mancanza d'aria
- tre settimane fa il Governo libico ha espulso dalla Libia i rappresentanti dell'Alto Commissariato dei Rifugiati delle Nazioni Unite che operavano specificatamente nel centro di detenzione di Misratah da 3 anni, rendendo impossibile ogni forma di controllo circa la presenza di persone titolari dell'eventuale richiesta di asilo politico secondo le normative internazionali e comunitarie-:

- se il Ministro sia a conoscenza dei fatti accaduti a Misratah riportati dai media;
- se il Ministro sia in grado di affermare con certezza che i circa 300 richiedenti asilo politico eritrei trasferiti con la forza da Misratah a Sebha non saranno rimpatriati con i gravi rischi per la loro incolumità che ne conseguirebbero
- se il Ministro sia in grado di affermare con certezza che attraverso i respingimenti non si sta negando il diritto d'asilo a persone che potrebbero legittimamente chiederlo;
- se il Ministro sia a conoscenza delle ragioni politiche che hanno portato alla chiusura del centro UNHCR di Tripoli e che tipo di azione ha eventualmente intrapreso nei confronti delle autorità libiche

Roma lì, 02/07/10


LEGGI LA RISPOSTA SCRITTA DEL SOTTOSEGRETARIO STEFANIA CRAXI