25 September 2009

L'estate calda dei Cie. Le date più importanti

ROMA – È una calda estate quella dei Cie. Un’estate di rivolte, incendi, tentate fughe, scioperi della fame e in alcuni casi pestaggi e arresti. Tutto ha avuto inizio l’otto agosto. Il giorno in cui è entrato in vigore il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, la legge 94/09, che ha portato da due a sei mesi il limite del trattenimento nei Cie ed è stata applicata in modo retroattivo anche a chi era già trattenuto nei centri.

Il giorno stesso in due sezioni del centro di identificazione e espulsione di via Corelli a Milano inizia uno sciopero della fame e della sete. Il giorno dopo a Gorizia metà degli oltre 200 trattenuti riescono a salire sui tetti del Cie inscenando una protesta contro il prolungamento della loro detenzione e provocando ingenti danni alle suppellettili e alla struttura. Una decina di persone tentano la fuga ma sono bloccati dalla polizia. Dal giorno dopo le sezioni del centro rimangono chiuse per isolare i trattenuti. Trenta rivoltosi sono trasferiti a Milano.

Il 13 agosto è la volta di Torino, dove per due giorni consecutivi due sezioni del cie rifiutano il cibo e protestano, fino a arrivare a uno scontro con gli agenti di polizia il 14 agosto. Lo stesso giorno a Milano si verificano degli scontri tra la polizia e i trattenuti che appiccano il fuoco in una sezione del centro. Alla fine vengono arrestate 14 persone (9 uomini e 5 donne nigeriane) e rinviate a giudizio per direttissima con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, incendio, e danneggiamenti.

A Ferragosto, a Torino una ventina dei trattenuti salgono sui tetti per protestare. Il giorno dopo, qualche battitura di protesta si verifica anche al Cie di Bari, nella notte, dove sono stati trasferiti un gruppo dei reclusi del Cie di Milano.

Sempre a Bari, il 17 agosto vengono arrestati due trattenuti durante un tentativo di fuga e denunciati per danneggiamenti. Lo stesso giorno, a Modena, dopo una giornata di sciopero della fame, in due delle sei sezioni i trattenuti incendiano i materassi per protestare contro il prolungamento della loro detenzione. La polizia identifica tre cittadini marocchini ritenuti leader della protesta e li denuncia, saranno presto rimpatriati. Le due sezioni bruciate sono però ora inagibili e le donne vengono trasferite in altri centri. Il 20 agosto, sette algerini riescono a forzare le grate della finestra e a fuggire dal cie di Gradisca, altri due sono bloccati sui tetti dagli operatori di polizia. Il giorno dopo, il 21 agosto, inizia a Milano il processo contro i 14 imputati per la rivolta del 14 agosto. In aula, una delle donne nigeriane accusa l’ispettore capo di polizia del cie di averla molestata.

Il 26 agosto un gruppo di trattenuti è di nuovo bloccato a Gradisca durante un tentativo di fuga dai tetti. Due giorni prima uno dei trattenuti di Bari è riuscito a fuggire dopo essere stato ricoverato in ospedale. Il 29 agosto 19 reclusi riescono a fuggire dal Cie di Brindisi, che è stato recentemente riaperto insieme al Cie di Crotone. Ci erano stati trasferiti da Milano, dopo la rivolta del 14 agosto. Il due settembre è la volta di Roma, ma lo sciopero della fame al cie di Ponte Galeria dura soltanto un giorno. Il 4 settembre un altro tentativo di fuga è bloccato dai militari nel Cie di Bari. L’8 settembre, a Lamezia Terme, la polizia spara lacrimogeni davanti al Cie, dopo che sei detenuti erano riusciti a scavalcare la recinzione e a fuggire. Il 14 settembre a Milano fallisce un tentativo di fuga di una ventina di reclusi che vengono bloccati dalle forze dell’ordine. Stessa sorte accade il giorno dopo a Lamezia Terme, dove un gruppo di reclusi è stato scoperto mentre scavavano un buco nel muro.

Intanto si moltiplicano gli episodi di autolesionismo. A Milano un ragazzo si taglia sul collo con una lametta. A Roma due ragazzi marocchini si tagliano con delle lamette da barba le gambe e le braccia. E un peruviano beve della candeggina e ingoia due batterie. Il 20 settembre è di nuovo la volta di Gradisca. L’ennesima fuga fallisce nella notte. Il giorno dopo la polizia in tenuta antisommossa entra nelle camerate. Dodici persone finiscono all’ospedale.


In pillole:
8 agosto 2009
Entra in vigore il “pacchetto sicurezza” (legge 94/09): il limite del trattenimento nei Cie passa da due a sei mesi. La legge è applicata in modo retroattivo.

9 agosto 2009
Un centinaio degli immigrati detenuti al centro di identificazione e espulsione di Gradisca salgono sui tetti del Cie per protesta e danneggiano la struttura.

14 agosto 2009
Scontri a Milano tra forze di polizia e detenuti. Alcuni materassi messi a fuoco. 14 persone (5 donne e 9 uomini) vengono arrestate e processate per direttissima per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti e lesioni.

17 agosto 2009
Dopo una giornata di sciopero della fame, in due sezioni del Cie di Modena vengono messi a fuoco materassi e lenzuola per protesta.

21 agosto 2009
A Milano inizia il processo per la rivolta del Cie. In aula, una delle donne nigeriane accusa l’ispettore capo di polizia del Cie di molestie sessuali.

8 settembre 2009
Sei immigrati riescono a evadere dal Cie di Lamezia Terme. La polizia spara lacrimogeni per bloccare la protesta

21 settembre 2009
Rivolta al Cie di Gradisca dopo una perquisizione seguita a un fallito tentativo di fuga. Polizia e militari in tenuta antisommossa entrano nelle camerate. Una decina di feriti